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Sette fiumare e oltre

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Ernesto
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Messaggio da Ernesto » mer 06 feb, 2008 1:48 pm

Caro Alp, sublime Cantore delle Fiumare, mi costa assai seguire le tue avventure perche' sfilze di foto come queste riesco a vederle solo a casa dopo l'una di notte...

Ma lo sforzo e' ben ripagato! E allora continua a deliziarci con la tua epica delle carrarecce.

E soprattutto non tenerci in ansia: che cavolo e' successo poi!!! :shock:

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carlo
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Messaggio da carlo » mer 06 feb, 2008 4:16 pm

alp ha scritto:Ognuno col suo stile, ognuno diverso
...ognuno in fondo immerso dentro ai fiumi suoi

(con le mie scuse ad alp e a Vasco :D)

Ciao
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alp
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Messaggio da alp » mer 06 feb, 2008 5:34 pm

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Ciccio col suo XR125 dentro l’acqua mentre guada la Fiumara del Tuccio in una foto “lavorata” per esasperare la durezza del momento.
In effetti, l’ora non era tale da oscurare così tanto il paesaggio ma, realizzata così, la foto ci fa sentire tutta la paura di chi si immerge in un luogo che non conosce, proprio come gran parte delle nostre escursioni in moto su per le montagne.

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In effetti, è questa la luce che ci ha accompagnato durante il guado. Ciccio è prudente. Il piede sinistro è pronto nell’eventualità che sia necessario un appoggio in più.

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Questo è il passaggio di Igino, sicuro e veloce. L’acqua che ha alzato tutt’intorno ci indica che la velocità con cui ha affrontato il guado non era per tutti. E considerato che ha curvato in acqua…

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E questa è la foto “rielaborata” per esasperare gli effetti di drammatizzazione.

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Al al Tuccio. Tranquillo. Sicuro di sé. Padrone del mezzo e della tecnica.

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Sempre Al in un passaggio tecnico nel sottobosco.

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Ciccio mentre affronta il discesone con saggia prudenza da adulto che “non vuole farsi del male”…

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…e passeggia tranquillamente per boschi godendosi il paesaggio.
A presto e...
Buon motortrip,

alp

alp
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Messaggio da alp » sab 16 feb, 2008 2:31 am

Epilogo

Torna a casa Lessie.

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79

Fatto il pieno di cibo (tutti) e benzina (Al e Igino) si riparte per rientrare a casa. E’ il momento nostalgico di qualsiasi uscita in moto, fuoristrada. Hai raggiunto la meta e tornare a casa, questo viaggio a ritroso, sembrerebbe privo di qualsiasi emozione, senza senso. Come se tutta la carica energetica si fosse consumata per realizzare la meta. Il viaggio è già finito! Almeno, questa è la mia solita sensazione.

Siamo appanciati quanto basta. Detto fra noi, andare in moto per sterrati non è il massimo dopo un’abbondante fagiolata. Mi butto avanti proponendo una passeggiata e decidiamo di prendere uno dei soliti sterratoni facili facili che ci portano ad una frazione vicino Reggio. Faremo una ventina di chilometri di carreggiabile semipianeggiante. L’ideale dopo pranzo!

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Sarà che i fagioli erano pepati o che avevo mangiato troppo ma lo sbattimento della moto non mi risultava molto gradito. Stavolta, senza la presenza di Pino, eravamo riusciti a non esagerare col vino. Buona cosa! L’ultima volta, se ci avesse fermato la Polizia con l’etilometro, forse l’avremmo mandato in tilt.


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78 a

La cavalcata post-prandiale è uno di quei lavori che se uno lo dovesse fare per dovere troverebbe il modo per defilarsi. Specie sulla pietraia, con la forcella dell’Alp, non è uno scherzo. E così diminuisco l’andatura già lenta e mi soffermo ancora di più a guardare il paesaggio e a vagare coi ricordi.

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Si! Era la fine di Maggio del 2004. Il primo compleanno della mia moto. Pino girava ancora con un vecchio DR350 che faticava sempre a mettere in moto. Con noi, quella volta, c’erano Nicola e suo figlio. Trentacinque anni di differenza fra le due età estreme (Pino-Antonino). Ricordo del gran fango, aveva appena finito di piovere e con un copertone liscio all’anteriore mi sono fatto uno scivolone finendo con tutto il manubrio in una pozza d’acqua e… miracolo della meccanica e dell’elettronica, tiro su la moto e l’accendo al primo colpo: grande Alp!!!

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Avevamo annunciato una sorpresa dietro l’angolo, e la sorpresa è apparsa improvvisamente dietro una curva: un grosso Subaru 4X4 SW dei Carabinieri. Non che avessimo nulla da temere (di vino ne avevamo bevuto solo un bicchiere) ma certo non ti immagini di incontrare un posto di blocco in piena montagna su una strada sterrata abbastanza dissestata. D’un tratto sento un brivido. Non è il freddo, ma la brutta sensazione di essere nel posto sbagliato. E se si fossero appostati lì per catturare qualche latitante? Ovviamente i controlli sono andati bene, nulla da eccepire. Salutiamo e ripartiamo tranquillamente verso valle.

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80 a2

Il sole cominciava a scendere all’orizzonte e le sue ombre facevano uno strano effetto… un po’ inquietante. A quest’ora, sai bene, un piccolo inconveniente può essere molto noioso: a casa ti aspettano e potrebbero preoccuparsi, e se succedesse un guasto alla moto come fai a riportarla a casa? … E poi, il cellulare che non prende neanche!

Comunque, pensieri angoscianti possono essere accompagnati anche da immagini idilliache perché, quando sono in moto, a quest’ora del pomeriggio, immagino sempre come potrebbe essere lo stesso tratto in notturna, alla luce della luna piena e mi riprometto sempre … che prima o poi lo farò.

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79 a

La passeggiata si conclude all’ultima fiumara, quella di Rosalì. Oggi abbiamo percorso poco più di 120 Km di cui almeno 2/3 sterrati. Il tempo è stato ottimo, la compagnia pure. Ci salutiamo nei pressi della Via Marina, il Lungomare di Reggio. Di fronte a noi l’Etna innevato.
A presto e...
Buon motortrip,

alp

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