Un giro SPRITZ
Il mini giro di venerdì è stato un giro da spritz, fatto nell’ora canonica dell’aperitivo, corto come un aperitivo, piacevole come questo rituale momento conviviale del Triveneto e non… l’unica differenza: noi a posto del vino bianco macchiato abbiamo messo le moto!
L’imput del ritrovo lo ha dato Cichetelo, postando foto di un giro attorno al suo paese che, guarda caso, coincide con il tragitto che spesso percorro la sera tornando a casa dal lavoro.
Da casa mia all’ufficio sono 30 km di statale trafficata, stretta, incasinata, pericolosa e per nulla divertente; in auto ci vuole quasi un’ora, in moto 340 minuti, 30 rischiando la vita nei sorpassi a filo di linea continua.
Allora ho preso l’abitudine di ritornate o lungo le colline, o lungo il fiume; i km diventano 40-50, un’ora passa buona, anche due se volessi esagerare, ma almeno mi diverto e rilasso.
Proponevo a Cichetelo di fare assieme il giro, ed anche Max, libero da impegno di lavoro si aggregava.
Alle 17.45 i 3 moto-moschettieri-trippers si ritrovavano in un bar alla periferia di Vicenza.
3 moto in scala, 3 uomini in scala: lo spilungone Max con la bestia KTM Superenduro 950, grossa, certo, ma al tempo stesso muscolosa ed essenziale come una vera enduro: un mostro, pronto a divorare qualunque strada gli appaia davanti, sterrata od asfaltata!
Poi io e la mia panza, col 750 Cagiva, grosso come una balena, o un Elefant(e)!.
Infine Cichetelo, snello e tonico come un fantino, alla faccia dei suoi +o- 50 anni, con la piccola Alp 200.
Povera Alp gialla, pareva quasi ntimorita di fronte ai 2 mostri bicilindrici soverchianti di cavalli!
Breve tratto di asfalto ed era già off: corta sterrata ghiaiosa che si trasformava in sentiero fra prati e muretti a secco.
Guadagnato il crinale della dorsale collinare ne percorrevamo un tratto sterrato panoramico (vedi foto):
qui ovviamente staccavamo la povera Alp, d’altronde non è fatta per correre.
Altro breve sterrato dal fondo ghiaioso e scendevamo in valle, da cui risalire verso il crinale successivo.
Qui c’era forse il punto più ostico del giro: una vera mulattiera con gradini di roccia a lastroni, scoli d’acqua piovana, radici, semi tornanti, al limite per i bisonti a 2 cilindri; in più aveva piovuto il giorno prima!
Ebbene, siamo saliti tutti e 3 senza problemi, grande emozione.
Poi abbiamo percorso un altro crinale collinare, percorrendo una mulattiera dal fondo molto duro, fino al paese di Torreselle; da lì siamo scesi in un’altra valletta, dove ho condotto i ragazzi per vecchio sentieri di collegamento per le contrade, all’ombra di gelsi e masiere a secco.
Qui succedeva il fattaccio della perdita di Cichetelo, inteso come smarrimento della via e successivo ritorno a casa.
Io non sarei così drastico nel giudicare le qualità di moto e pilota; è lapalissiano che tra le nostre bicilindriche e la Beta l’unica cosa in comune sia avere tutte e 3 due ruote! Come è ovvio che facendo io la guida abbia scelto percorsi adatti al 750.
Dopo la dipartita di Cichetelo noi 2 si proseguiva al buio, perlopiù su sterrate ampie ed aperte al transito automobilistico. una goduria, anche perché i nostri 2 fari illuminavano a giorno il bosco!
Sulle sterrate sopradette ho dato tutto o quasi quello che potevo con l’Elefant, anche se la presenza ondeggiante del bauletto e delle borse laterali flosce mi inficiava la stabilita
![[Sorriso] :-)](./images/smilies/staff_original7cx.gif)
! Scarti della forcella e imbarcate del mono a gogo, ma il Kappone arancio era sempre dietro, ed era così vicino nei tornanti che sono sicuro che sarebbe riuscito a passarmi, se Max non avesse rispettato il bon ton di non umiliare la guida!
Il trucco sta nelle sospensioni: la mia Elefant ha un buon telaio e un bel motorone (anche i suoi 50 e rotti cv sono nulla contro i 90 del K, con un peso simile!) ma le sospensioni fanno c@@@@e, per quanto si possa taroccarle, sono fatte per il turismo e l’off leggero.
La Superenduro ha sospensioni adeguate a cotanto motore: è proprio vero quello che disse Ciaccia, che è una bicilindrica che si guida come un mono (almeno finchè non arrivano i tornatini!).
La nostra corsa s concludeva alla periferia di Schio, dove ci separavamo: per me e Max 1 ora ½ giusta di moto.
Purtroppo no abbiamo fatto foto, all’inizio la foga era troppa per fermarsi, ed il tempo poco, e fotografare chiede impegno; comunque i posti sono gli stessi del report di Cichetelo, aggiungo alcune foto fatte negli stessi giorni, per mio conto, trattasi di uno degli sterrati sul crinale.
Ciao
Alves
