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Perdonatemi.. ma mollo tutto
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L’ho detto nel titolo… perdonatemi, ma mollo tutto… ho alle spalle anni e anni di attività passata, sei moto da trial possedute, le soddisfazioni di una attività agonistica nel corso della quale mi sono divertito un mondo seppur senza risultati in classifica degni di nota, miriadi di “alpinate” come le chiamavamo tra amici a suo tempo, quando si sceglieva un posto, si scaricavano carrelli e furgoni e si andava… poi lavoro e famiglia mi hanno costretto a un periodo di fermo di parecchi anni ma con il desiderio sempre vivo dentro di me…
Lo scorso anno finalmente mi ero deciso, riprendo a correre, cerco una moto economica e di buona sostanza e scelgo una Xispa 280, contatto i pochi vecchi amici trialisti che hanno sempre continuato e mi aggrego nuovamente a loro per le uscite, ben presto riprendo la vecchia mano, certo gli amici sono ben più acrobatici e azzardano parecchio ma poco me ne importa, mi basta fare un po’ di trial amatoriale che presto mi dico alternerò frequentemente a del buon alpinismo…
ma scopro qualcosa che non sospettavo e di cui non avevo tenuto conto….
Si va a correre sempre in due posti, alternandoli, due “riserve indiane”, due ghetti trialistici di 50 metri per 50 dove qualcosa si può ancora fare senza troppi rischi, ripetendo all’infinito quelle 4 pietre… propongo una gita alpinistica ma nessuno ne vuol sapere, troppi rischi dicono… rischi perché dico io? Le moto sono a posto, hanno assicurazione e tutto…
Mi rispondono: “ringrazia il cielo che ci lasciano ancora ste 4 pietre, ci sono divieti dappertutto, non si può più andare da nessuna parte, e ogni anno è sempre peggio, mettiti il cuore in pace…”
Non mi arrendo e tento almeno un paio di uscite in due moto ma scopro che non mi avevano mentito… divieti di transito, di accesso, divieti vari, leggi regionali, provinciali, comunali… una volta la faccio franca la seconda mi imbatto nella forestale. Evito contravvenzioni ma la gita termina lì su esplicito invito degli agenti…
Ma è mai possibile?? Sono una persona onesta sulla via dei 50 anni, possiedo una moto in regola, mi sposto per le montagne a poco più del passo d’uomo e mi vedo costretto a sentirmi un delinquente, un reo di non so bene cosa, un giocatore d’azzardo che non bara ma che deve sentirsi speranzoso di farla franca come se un baro lo fosse realmente?
A questo si è ridotto il fuoristrada in moto?
Invidio chi di voi vive in luoghi dove vi è un po’ più di tolleranza e apprezzo enormemente chi continua a mantenere vivo il desiderio di praticare anche di fronte a tante difficoltà, nutro grandissima stima per chi sa ancora incoraggiare se stessi e gli altri ad andare avanti… ma io a queste condizioni non ci sto più, non me la sento, non mi diverto più… già devo farmi almeno due ore di macchina per poterne fare tre o quattro in moto e devo farle anche da fuggiasco?
Chiederei alle autorità se è una questione di soldi? Devo farmi una licenza come i cacciatori? Ci starei, non sarebbe giusto ma ci starei, pago ogni anno quel che c’è da pagare ma almeno girerei sereno e tranquillo come chi se ne va tranquillamente a spasso con un fucile in spalla!!!!
L’ho detto nel titolo… perdonatemi ma io mollo tutto, con queste regole il gioco non mi interessa più.
Lo scorso anno finalmente mi ero deciso, riprendo a correre, cerco una moto economica e di buona sostanza e scelgo una Xispa 280, contatto i pochi vecchi amici trialisti che hanno sempre continuato e mi aggrego nuovamente a loro per le uscite, ben presto riprendo la vecchia mano, certo gli amici sono ben più acrobatici e azzardano parecchio ma poco me ne importa, mi basta fare un po’ di trial amatoriale che presto mi dico alternerò frequentemente a del buon alpinismo…
ma scopro qualcosa che non sospettavo e di cui non avevo tenuto conto….
Si va a correre sempre in due posti, alternandoli, due “riserve indiane”, due ghetti trialistici di 50 metri per 50 dove qualcosa si può ancora fare senza troppi rischi, ripetendo all’infinito quelle 4 pietre… propongo una gita alpinistica ma nessuno ne vuol sapere, troppi rischi dicono… rischi perché dico io? Le moto sono a posto, hanno assicurazione e tutto…
Mi rispondono: “ringrazia il cielo che ci lasciano ancora ste 4 pietre, ci sono divieti dappertutto, non si può più andare da nessuna parte, e ogni anno è sempre peggio, mettiti il cuore in pace…”
Non mi arrendo e tento almeno un paio di uscite in due moto ma scopro che non mi avevano mentito… divieti di transito, di accesso, divieti vari, leggi regionali, provinciali, comunali… una volta la faccio franca la seconda mi imbatto nella forestale. Evito contravvenzioni ma la gita termina lì su esplicito invito degli agenti…
Ma è mai possibile?? Sono una persona onesta sulla via dei 50 anni, possiedo una moto in regola, mi sposto per le montagne a poco più del passo d’uomo e mi vedo costretto a sentirmi un delinquente, un reo di non so bene cosa, un giocatore d’azzardo che non bara ma che deve sentirsi speranzoso di farla franca come se un baro lo fosse realmente?
A questo si è ridotto il fuoristrada in moto?
Invidio chi di voi vive in luoghi dove vi è un po’ più di tolleranza e apprezzo enormemente chi continua a mantenere vivo il desiderio di praticare anche di fronte a tante difficoltà, nutro grandissima stima per chi sa ancora incoraggiare se stessi e gli altri ad andare avanti… ma io a queste condizioni non ci sto più, non me la sento, non mi diverto più… già devo farmi almeno due ore di macchina per poterne fare tre o quattro in moto e devo farle anche da fuggiasco?
Chiederei alle autorità se è una questione di soldi? Devo farmi una licenza come i cacciatori? Ci starei, non sarebbe giusto ma ci starei, pago ogni anno quel che c’è da pagare ma almeno girerei sereno e tranquillo come chi se ne va tranquillamente a spasso con un fucile in spalla!!!!
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non so di dove sei , ma le cose stanno così ... il fuoristrada è vietato, se ti beccano rischi la multa (puoi fare eventualmente ricorso...)
se vuoi una cosa legale devi fare le mulatrial ......
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- nolimit
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sapessi quante e quante volte ci ho pensato, e ci penso ancora, ad appendere il tassello al chiodo! Hai una ragione sacrosanta!!!
Era così già col 4x4, ghettizzati in cave abbandonate per non dover correre solo su sterrati percorribili dalle Fiat Punto
divertentissimo, ma la prima volta e la prima mezzora. Dopo... che rimane?
L'abbiamo voluta noi questa situazione, battiamo le mani ai Realacci, stendiamo fieramente (e pecoronamente) sul balcone le loro bandiere, poi portiamoli in Parlamento perchè fa molto radical-chic.
O cambiamo registro noi, o continueremo a vedere queste incongruenze che apportano beneficio e potenza solo a pochi a scapito di tanti.
Solo noi possiamo riprenderci in mano la situazione e i nostri percorsi. tappando loro la bocca facendoli perdere significato.
O altrimenti continuiamo, bastonati ma coerenti, a invidiare chi nell'altra Italia fa quel che gli pare e piace. Ma si dai, diciamolo chiaro una volta per tutte, chi può negare che esista più di una Italia?
Scusate ma ogni volta che viene fuori sto discorso mi inca**o come una biscia. Forse sarebbe da considerarlo tabù. Ma allora è proprio finita....
Era così già col 4x4, ghettizzati in cave abbandonate per non dover correre solo su sterrati percorribili dalle Fiat Punto
divertentissimo, ma la prima volta e la prima mezzora. Dopo... che rimane?
L'abbiamo voluta noi questa situazione, battiamo le mani ai Realacci, stendiamo fieramente (e pecoronamente) sul balcone le loro bandiere, poi portiamoli in Parlamento perchè fa molto radical-chic.
O cambiamo registro noi, o continueremo a vedere queste incongruenze che apportano beneficio e potenza solo a pochi a scapito di tanti.
Solo noi possiamo riprenderci in mano la situazione e i nostri percorsi. tappando loro la bocca facendoli perdere significato.
O altrimenti continuiamo, bastonati ma coerenti, a invidiare chi nell'altra Italia fa quel che gli pare e piace. Ma si dai, diciamolo chiaro una volta per tutte, chi può negare che esista più di una Italia?
Scusate ma ogni volta che viene fuori sto discorso mi inca**o come una biscia. Forse sarebbe da considerarlo tabù. Ma allora è proprio finita....
IL RESTO E' NOIA! http://motoalpinismo.it/smf/index.php
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A noi un decreto non ce lo fanno?
- angelofarina
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Il fuoristrada e' vietato (ma non proprio ovunque), il motoalpinismo su strada no....
Ribadisco che, in base al codice dela strada, anche i sentieri tracciati da animali sono strade! Se i forestali non ne sono informati, basta girare con la fotocopia del CdS e la sentenza della Cassazione nello zaino, come faccio io.
Se poi insistono a fare il verbale lo stesso, basta far annotare sullo stesso, nella zona riservata alle dichiarazioni del contravvenuto, che si stava percorrendo una STRADA a norma di CdS, e che pertanto i divieti relativi al fuoristrada non sono applicabili.
Con tale annotazione sul verbale, e la solita copia della sentenza della Cassazione, il giudice di pace dovrebbe poi annullare il verbale senza particolari problemi.
La legge e' dalla nostra parte, ma qualsiasi diritto, se sistematicamente calpestato senza proteste, finisce per andare perduto!
E' pertanto importante che continuiamo a battere i percorsi non vietati, e che facciamo noi stessi opera di educazione rispetto agli agenti verbalizzatori: vigili urbani e polizia stradale normalmente la legge la conoscono bene, ma altre "figure" che capita spesso di incontrare sui sentieri, invece, il CdS non lo hanno mai letto...
Per cui bisogna girare documentati, fare noi opera di evangelizzazione sui dettami della legge quando ci fermano, e pian pianino sta cosa verra' compresa da tutti ed accettata.
Ma se rinunciamo, per paura di dover far valere i nostri diritti, legge alla mano, allora siamo gia' sconfitti in partenza, ed andra' a finire che la legge verra' cambiata, sancendo che i sentieri NON sono piu' strade, se questo e' il "sentire comune"...
Ribadisco che, in base al codice dela strada, anche i sentieri tracciati da animali sono strade! Se i forestali non ne sono informati, basta girare con la fotocopia del CdS e la sentenza della Cassazione nello zaino, come faccio io.
Se poi insistono a fare il verbale lo stesso, basta far annotare sullo stesso, nella zona riservata alle dichiarazioni del contravvenuto, che si stava percorrendo una STRADA a norma di CdS, e che pertanto i divieti relativi al fuoristrada non sono applicabili.
Con tale annotazione sul verbale, e la solita copia della sentenza della Cassazione, il giudice di pace dovrebbe poi annullare il verbale senza particolari problemi.
La legge e' dalla nostra parte, ma qualsiasi diritto, se sistematicamente calpestato senza proteste, finisce per andare perduto!
E' pertanto importante che continuiamo a battere i percorsi non vietati, e che facciamo noi stessi opera di educazione rispetto agli agenti verbalizzatori: vigili urbani e polizia stradale normalmente la legge la conoscono bene, ma altre "figure" che capita spesso di incontrare sui sentieri, invece, il CdS non lo hanno mai letto...
Per cui bisogna girare documentati, fare noi opera di evangelizzazione sui dettami della legge quando ci fermano, e pian pianino sta cosa verra' compresa da tutti ed accettata.
Ma se rinunciamo, per paura di dover far valere i nostri diritti, legge alla mano, allora siamo gia' sconfitti in partenza, ed andra' a finire che la legge verra' cambiata, sancendo che i sentieri NON sono piu' strade, se questo e' il "sentire comune"...
Angelo Farina
http://www.angelofarina.it
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si, leggendo bene, ogni tracciato che sia largo almeno 1 metro e 30 centimetri, è da considerarsi strada
Ma il quid non è quello. La questione è che basta un'ordinanza compiacente e anche uno sterrato accessibile alle auto per le moto diventa off-limit. Volete le prove? Vi fotografo i cartelli! Ma molti anche qui li hanno visti, quelli ai quali mi riferisco.
Visto che devo trovare un lavoro, mi sa che è meglio cercarlo oltre il Grande Fiume....
Ma il quid non è quello. La questione è che basta un'ordinanza compiacente e anche uno sterrato accessibile alle auto per le moto diventa off-limit. Volete le prove? Vi fotografo i cartelli! Ma molti anche qui li hanno visti, quelli ai quali mi riferisco.
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- angelofarina
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Se il Comune delibera di vietare la circolazione su una strada di sua competenza, e lo fa secondo le procedure di legge, affiggendo poi i regolari cartelli, e' ovvio che il divieto sia del tutto legittimo, e noi lo dobbiamo rispettare...
Spesso vietano il transito su una bella strada forestale larga 2.50m ed inghiaiata, e poi "scordano" di vietarlo sulla carrareccia che corre a lato (e che per norma del codice e' strada anch'essa), per cui questi divieti a volte si possono legalmente aggirare.
Inoltre il divieto andrebbe ripetuto ad ogni intersezione, quindi se 50m dopo il cartello di divieto, la carrareccia si reimmette sulla strada forestale, si puo' proseguire sulla stessa finche' non si trova un nuovo cartello di divieto. E normalmente non lo si trova piu'....
Certo che si dovrebbe sempre girare con la macchina fotografica, e documentare tutte queste operazioni, in modo da avere poi il materiale probatorio in caso di contestazione...
Spesso vietano il transito su una bella strada forestale larga 2.50m ed inghiaiata, e poi "scordano" di vietarlo sulla carrareccia che corre a lato (e che per norma del codice e' strada anch'essa), per cui questi divieti a volte si possono legalmente aggirare.
Inoltre il divieto andrebbe ripetuto ad ogni intersezione, quindi se 50m dopo il cartello di divieto, la carrareccia si reimmette sulla strada forestale, si puo' proseguire sulla stessa finche' non si trova un nuovo cartello di divieto. E normalmente non lo si trova piu'....
Certo che si dovrebbe sempre girare con la macchina fotografica, e documentare tutte queste operazioni, in modo da avere poi il materiale probatorio in caso di contestazione...
Angelo Farina
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dove si possono reperire i documenti citati?angelofarina ha scritto:basta girare con la fotocopia del CdS e la sentenza della Cassazione
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infatti. Siccome mi hanno tirato su all'antica, passerò anche da fesso ma non ci vado. non vado qua, non vado là, e torniamo in topic: pare tanto strano che passi la voglia?angelofarina ha scritto:Se il Comune delibera di vietare la circolazione su una strada di sua competenza, e lo fa secondo le procedure di legge, affiggendo poi i regolari cartelli, e' ovvio che il divieto sia del tutto legittimo, e noi lo dobbiamo rispettare...
la neve dalle cime se ne va a maggio. A fine giugno ti è già passata la voglia di fare quelle 4 strade bianche 4. Emigri nelle province limitrofe. A fine luglio inizi a replicare, svicolando tra bambini col pallone e ciclisti, per cui a passo d'uomo e col vaso di compensazione che annega nel paraflu. Migliaia di euro in garage per questo strazio? A son stuf..... e girano anche i cabasisi quando sul web si vede fare di tutto e di più, ma é solo pura, genuina invidia.
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- angelofarina
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Qui:supergiuly ha scritto:dove si possono reperire i documenti citati?angelofarina ha scritto:basta girare con la fotocopia del CdS e la sentenza della Cassazione
http://www.mototrial.it/tecnica/motoalpinismo.pdf
http://trial.italianotrial.it/index.php ... Itemid=112
E per il CdS qui:
http://www.aci.it/index.php?id=61
L'articolo che ci interessa e' il n. 3, punto 48.
Angelo Farina
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