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IL CASCO per il motoalpinismo
IL CASCO per il motoalpinismo
IL CASCO per il motoalpinismo
Anche se reso obbligatorio per legge, il suo uso nel motoalpinismo è ASSOLUTAMENTE INDISPENSABILE! Non è necessario ricordare che è opportuno allacciarlo sempre e in maniera ben saldo al mento, pena la mancata protezione in caso di incidente o caduta (proprio quando serve!).
Per il motoalpinismo, in qualsiasi stagione è estremamente funzionale il tipo jet con visiera sollevabile in quanto protegge sufficientemente nel caso di urto laterale (cosa che non riuscivano a fare le ormai vietate scodelle o semijet), permette una buona respirazione e adeguata visibilità in caso di pioggia. Inoltre è leggero (rispetto all’integrale) e più facilmente pulibile all’interno (c’è la calotta che si estrae in pochi secondi), in estate si evita di sudare troppo. Lo svantaggio della minor protezione in caso di trauma anteriore viene ripagato dalla maggiore praticità d’uso, specialmente per chi mette gli occhiali durante la guida, e dal fatto che nel motoalpinismo la velocità non è mai elevata.
L’interno del casco è, solitamente, realizzato in polistirolo, per aumentarne la leggerezza. Tuttavia, un difetto di tale materiale è la sua sensibilità nei confronti dell’umidità, sia ambientale che corporea (sudore). A questo si ovvia con una pulizia frequente. Non usate mai caschi privi di calotta estraibile: si lavano con grosse difficoltà ed esiti insoddisfacenti con conseguente ristagno di sporcizia e batteri. Ormai i caschi di medio livello si smontano per facilitare la pulizia interna e sono realizzati in materiale antibatterico, anallergico e traspirante.
Un casco meno economico dovrebbe garantire maggiore sicurezza, durata e confort. Riguardo al primo punto, è naturale che l’usura dipende dall’uso e i piccoli traumi quotidiani (anche la piccola caduta da una altezza di un metro può determinare microtraumi alla struttura impercettibili a occhio nudo ma significativi per la sicurezza in caso di incidente.
Circa il confort bisogna sottolineare che una misura troppo piccola può alterare significativamente la pressione sanguigna e determinare dolori al capo. Viceversa, un casco troppo largo può risultare poco protettivo in caso di incidente perché potrebbe creare dei contraccolpi del capo all’interno del casco. La giusta misura non è definibile a priori ma ogni casco va provato perché varia sia la conformazione della calotta di polistirolo che la forma della testa ed è necessario che la calotta rimanga ben aderente anche in caso di rotazione forzata o improvvisi spostamenti laterali o verticali.
Quando si indossa il casco conviene afferrarlo dai cinturini laterali tirandoli contemporaneamente verso l’esterno. La misura giusta è quella che impedisce movimenti indipendenti della calotta rispetto al capo che deve, quindi, rimanere più possibile perfettamente aderente.
Attenzione all’eccessiva pressione sui masseteri: sono i muscoli mandibolo-mascellari che contraiamo quando mastichiamo e la cui articolazione permette l’alterazione del volume degli zigomi. Una leggera pressione sui masseteri è consigliabile purché non si raggiungano livelli tali da provocare indolenzimento ai denti (arcata laterale), alle ossa della mandibola, della mascella e ai muscoli masseteri.
Un altro aspetto importante nella scelta del casco per il motoalpinismo è il controllo dell’ingresso d’aria: troppo poca in estate significa sudare troppo fino a poter svenire per improvvisi abbassamenti di pressione, troppa vuol dire sentir freddo in inverno. Di solito, tutti i caschi sono dotati di prese d’aria e visiere regolabili che facilitano la ventilazione in base alle necessità. A proposito della visiera è conveniente averne una grande (evitare quelle che arrivano a coprire solo gli occhi) che sia otticamente controllata nel senso che l’immagine sia centrale che laterale non deve essere deformata dalla curvatura del materiale plastico con cui è costruita. Una leggera distorsione nella visione laterale è normale. Fare attenzione ai movimenti degli occhi lungo l’asse verticale e obliquo.
Per quanto riguarda il peso, nel caso dei jet,le variazioni sono minime: non inferiore al chilo, mai superiore a 1.5 Kg.
E’ inutile sottolineare che si debba usare un casco omologato ECE (come da etichetta cucita sul rivestimento interno o sul cinturino sottomento).
Anche se reso obbligatorio per legge, il suo uso nel motoalpinismo è ASSOLUTAMENTE INDISPENSABILE! Non è necessario ricordare che è opportuno allacciarlo sempre e in maniera ben saldo al mento, pena la mancata protezione in caso di incidente o caduta (proprio quando serve!).
Per il motoalpinismo, in qualsiasi stagione è estremamente funzionale il tipo jet con visiera sollevabile in quanto protegge sufficientemente nel caso di urto laterale (cosa che non riuscivano a fare le ormai vietate scodelle o semijet), permette una buona respirazione e adeguata visibilità in caso di pioggia. Inoltre è leggero (rispetto all’integrale) e più facilmente pulibile all’interno (c’è la calotta che si estrae in pochi secondi), in estate si evita di sudare troppo. Lo svantaggio della minor protezione in caso di trauma anteriore viene ripagato dalla maggiore praticità d’uso, specialmente per chi mette gli occhiali durante la guida, e dal fatto che nel motoalpinismo la velocità non è mai elevata.
L’interno del casco è, solitamente, realizzato in polistirolo, per aumentarne la leggerezza. Tuttavia, un difetto di tale materiale è la sua sensibilità nei confronti dell’umidità, sia ambientale che corporea (sudore). A questo si ovvia con una pulizia frequente. Non usate mai caschi privi di calotta estraibile: si lavano con grosse difficoltà ed esiti insoddisfacenti con conseguente ristagno di sporcizia e batteri. Ormai i caschi di medio livello si smontano per facilitare la pulizia interna e sono realizzati in materiale antibatterico, anallergico e traspirante.
Un casco meno economico dovrebbe garantire maggiore sicurezza, durata e confort. Riguardo al primo punto, è naturale che l’usura dipende dall’uso e i piccoli traumi quotidiani (anche la piccola caduta da una altezza di un metro può determinare microtraumi alla struttura impercettibili a occhio nudo ma significativi per la sicurezza in caso di incidente.
Circa il confort bisogna sottolineare che una misura troppo piccola può alterare significativamente la pressione sanguigna e determinare dolori al capo. Viceversa, un casco troppo largo può risultare poco protettivo in caso di incidente perché potrebbe creare dei contraccolpi del capo all’interno del casco. La giusta misura non è definibile a priori ma ogni casco va provato perché varia sia la conformazione della calotta di polistirolo che la forma della testa ed è necessario che la calotta rimanga ben aderente anche in caso di rotazione forzata o improvvisi spostamenti laterali o verticali.
Quando si indossa il casco conviene afferrarlo dai cinturini laterali tirandoli contemporaneamente verso l’esterno. La misura giusta è quella che impedisce movimenti indipendenti della calotta rispetto al capo che deve, quindi, rimanere più possibile perfettamente aderente.
Attenzione all’eccessiva pressione sui masseteri: sono i muscoli mandibolo-mascellari che contraiamo quando mastichiamo e la cui articolazione permette l’alterazione del volume degli zigomi. Una leggera pressione sui masseteri è consigliabile purché non si raggiungano livelli tali da provocare indolenzimento ai denti (arcata laterale), alle ossa della mandibola, della mascella e ai muscoli masseteri.
Un altro aspetto importante nella scelta del casco per il motoalpinismo è il controllo dell’ingresso d’aria: troppo poca in estate significa sudare troppo fino a poter svenire per improvvisi abbassamenti di pressione, troppa vuol dire sentir freddo in inverno. Di solito, tutti i caschi sono dotati di prese d’aria e visiere regolabili che facilitano la ventilazione in base alle necessità. A proposito della visiera è conveniente averne una grande (evitare quelle che arrivano a coprire solo gli occhi) che sia otticamente controllata nel senso che l’immagine sia centrale che laterale non deve essere deformata dalla curvatura del materiale plastico con cui è costruita. Una leggera distorsione nella visione laterale è normale. Fare attenzione ai movimenti degli occhi lungo l’asse verticale e obliquo.
Per quanto riguarda il peso, nel caso dei jet,le variazioni sono minime: non inferiore al chilo, mai superiore a 1.5 Kg.
E’ inutile sottolineare che si debba usare un casco omologato ECE (come da etichetta cucita sul rivestimento interno o sul cinturino sottomento).
A presto e...
Buon motortrip,
alp
Buon motortrip,
alp
-
- Messaggi: 301
- Iscritto il: sab 24 mar, 2007 11:13 pm
- Località: Pistoia
IL CASCO per il motoalpinismo
Io ho un Agv con mentoniera e occhiali. Ho bisogno di sentirmi protetto la mandibola. Cmq è comodo.
IL CASCO per il motoalpinismo
Io ho sia un jet NZI in carbonio da trial (leggerissimo, vestibilissimo e consente una ottima visuale), sia un AIROH da cross.
Ultimamente esco quasi sempre con il casco jet (la velocità delle mie uscite si è ridotta parecchio ....).
Ultimamente esco quasi sempre con il casco jet (la velocità delle mie uscite si è ridotta parecchio ....).
IL CASCO per il motoalpinismo
IL CASCO per il motoalpinismo
Per il motoalpinismo uso due caschi.
Quello per il freddo: un jet Vemar serio con visiera che mi protegge soprattutto dal freddo oltre che dai sassi di chi mi precede (tutto il gruppo).
Quello per il caldo: un AGV semi-jet omologato (tutti me lo invidiano nella stagione estiva.
Per il motoalpinismo uso due caschi.
Quello per il freddo: un jet Vemar serio con visiera che mi protegge soprattutto dal freddo oltre che dai sassi di chi mi precede (tutto il gruppo).
Quello per il caldo: un AGV semi-jet omologato (tutti me lo invidiano nella stagione estiva.
A presto e...
Buon motortrip,
alp
Buon motortrip,
alp
Gradirei un consiglio..
Ragazzi devo comprarmi un casco. Ho sempre usato caschi integrali per il fuoristrada e sia ieri che oggi mi hanno proposto una marca italiana che avevo sempre usato ma che ho trovato molto scomodo e doloroso nel toglierlo(mi sono triturato le orecchie!!!! e sono tutte grattate nella parte posteriore) La misura era quella giusta perchè una volta indossato era perfetto ma il sistema di sgancio dei guanciali era devastante... Alp quel vemar che hai ha il frontino cioe è specifico per il motoalpinismo o è un normale casco get stradale con la visiera basculante?. E' vero che è imp. una buona aerazione ma ti posso garantire che un'impuntata sull'anteriore con conseguente mentata sul manubrio non è il massimo...provare per credere..
P.s. non ho intenzione di spendere un capitale anche se non bisognerebbe risparmiare sulla sicurezza. Pensavo max 150€ che ne dite..??
P.s. non ho intenzione di spendere un capitale anche se non bisognerebbe risparmiare sulla sicurezza. Pensavo max 150€ che ne dite..??
guardati in giro e stai sereno
Re: Gradirei un consiglio..
Ciao,ciccio72 ha scritto:Ragazzi devo comprarmi un casco. Ho sempre usato caschi integrali per il fuoristrada e sia ieri che oggi mi hanno proposto una marca italiana che avevo sempre usato ma che ho trovato molto scomodo e doloroso nel toglierlo(mi sono triturato le orecchie!!!! e sono tutte grattate nella parte posteriore) La misura era quella giusta perchè una volta indossato era perfetto ma il sistema di sgancio dei guanciali era devastante... Alp quel vemar che hai ha il frontino cioe è specifico per il motoalpinismo o è un normale casco get stradale con la visiera basculante?. E' vero che è imp. una buona aerazione ma ti posso garantire che un'impuntata sull'anteriore con conseguente mentata sul manubrio non è il massimo...provare per credere..
P.s. non ho intenzione di spendere un capitale anche se non bisognerebbe risparmiare sulla sicurezza. Pensavo max 150€ che ne dite..??
un buon casco da enduro, magari in fibra di vetro, con sgancio a doppio d, credo sia ottimo per l'estate. Pesa circa 1300-1400 gr, è piuttosto "aperto" e ventilato.
Non parlo di un modello specifico, ma di un generico casco enduro.
Con la cifra da te a disposizione potresti provare a cercare qualche modello in offerta, magari dello scorso anno.
Come marche ti posso enunciare l'Acerbis, l'Axo, AGV, HJG, Marushin,..... e tantissime altre (ho omesso shoei, arai, ecc. , per questioni di budget),
ma vale il principio per cui bisognerebbe provarne diversi e capire quale si adatta meglio alla nostra testa.....
Personalmente preferisco sempre un integrale....
Ciao,
H2o2.
ho scelto!!
Finalmente ho comprato un casco che mi stà a pennello, non ci speravo più ormai visto il limite di buget che mi ero prefissato.
Pensavo di dover sborsare mezzo patrimonio come ho fatto x quello stradale (un buon SHOEI), ed invece ho trovato presso un negozio di quad nel trevigiano questo HJC che si e rivelato fin da subito "un guanto".
L'imbottitura è da riferimento, come su caschi di gamma più alta, anche se forse è effettivamente un top gamma di questa casa solo che non essendo l'ultimissima grafica e il nuovo colore.... lo sconto è stato del 50% circa.
Il casco jet per i periodi più caldi mi sono ricordato di averne uno anch'io, e quindi posso considerarmi al completo. Grazie a tutti dell'interessamento!!!
Pensavo di dover sborsare mezzo patrimonio come ho fatto x quello stradale (un buon SHOEI), ed invece ho trovato presso un negozio di quad nel trevigiano questo HJC che si e rivelato fin da subito "un guanto".
L'imbottitura è da riferimento, come su caschi di gamma più alta, anche se forse è effettivamente un top gamma di questa casa solo che non essendo l'ultimissima grafica e il nuovo colore.... lo sconto è stato del 50% circa.
Il casco jet per i periodi più caldi mi sono ricordato di averne uno anch'io, e quindi posso considerarmi al completo. Grazie a tutti dell'interessamento!!!
guardati in giro e stai sereno
- xtr
- Messaggi: 120
- Iscritto il: sab 12 gen, 2008 6:17 pm
- Località: Marostica(VI) Moto: gasgas txt280edition
IL CASCO per il motoalpinismo
Oggi ho provato con molta soddisfazione il mio casco nuovo preso ieri: HEBO TZERO in fibra. E' molto meglio dell' HEBO ZONE in policarbonato che avevo prima. Leggero, ottima visuale e anche liberta' di muovere la testa senza che dia fastidio. Poi la cosa fantastica è che espelle l'aria calda e l'umidita' molto bene (si suda lo stesso, ma molto meno), gli interni sono molto ben curati. Nella mia zona lo vendono a 150euro.
Il motoescursionista passa senza lasciare traccia!
IL CASCO per il motoalpinismo
Mentre oggi xtr ha provato il casco nuovo io ho appurato l'utilità del casco. Sono caduto a non più di 10 km/h in discesa (praticamente fermo) eppure la testa ha preso una bella "sventola" su un sasso. Solo dopo essermi rialzato, a fatica, in quanto avevo la moto sopra, mi sono accorto del masso appunti su cui ero andato a finire.
Mi sarei potuto fare veramente male!
Mai stato così contento di aver indossato il casco!
Mi sarei potuto fare veramente male!
Mai stato così contento di aver indossato il casco!
Chi va piano, va sano, va lontano ma soprattutto non ti nega una mano.