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La giusta moto

Pensieri, idee, ipotesi e modi di concepire le due ruote in tutte le varie espressioni. Come intendiamo l'andare in moto e perché. Come affrontiamo i miti, i luoghi comuni e i preconcetti che caratterizzano e a volte affliggono il motociclismo
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Ernesto
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La giusta moto

Messaggio da Ernesto » lun 21 apr, 2008 4:01 pm

La giusta moto

Come avrete già intuito non è per errore che inserisco l'argomento in questa sezione: non è una guida all'acquisto che mi interessa, ma scavare un po' nella nostra psicologia.

Mi ha sempre incuriosito vedere proliferare le discussioni su quale sia la moto ideale, su quale sia la migliore tra due o più moto in esame e cosi via.
Mi incuriosisce e un po' diverte come l'aumento dei messaggi e degli argomenti, la disponibilità di sempre più fatti e opinioni non sembra tipicamente portare verso una qualche forma di convergenza: al contrario, si ha la sensazione di tornare sempre al punto di partenza, con le persone in partenza convinte di una cosa sempre più convinte, e gli indecisi sempre più indecisi.

Questo sarebbe prevedibile e largamente spiegabile in un contesto conflittuale: si sa che il conflitto porta all'arroccamento sulle proprie posizioni, con la difesa delle proprie idee diventata una battaglia per la difesa dell'identità, ovvero della propria incolumità virtuale.
Ma mi sorprende di più vedere la difficoltà a convergere anche all'interno di conversazioni pacifiche e condotte con spirito collaborativo, come fortunatamente spesso avviene nel nostro forum.

Tra l'altro per la maggior parte delle persone e' molto più importante che sia efficiente ed affidabile l'ascensore di casa piuttosto che la moto, eppure non penso (ma non si può mai dire...) che ci siano in giro discussioni infocate su quale marca/modello di ascensore sia più adatto per un condominio di 6 piani...
Sospetto che a rendere cosi sensibile l'argomento moto sia il particolarissimo ruolo che essa gioca nel nostro inconscio collettivo (vedi apposito post)

Ma per quanto sentito sia l'argomento, possibile che non si riesca a convergere su di un criterio di giudizio?
Quando due pivelli cominciano a discutere se è meglio questo o quello, immancabilmente arriva l'esperto con la frase magica: "dipende dall'uso che vuoi farne...". Poi per qualche attimo si gode il meritato successo, e la ragionevolezza sembra riprendere il sopravvento. Finché arriva il guastafeste dicendo "quale che sia l'uso, l'Alpetta resta 'na chiavica" e si riscatena la (educata) zuffa. E allora?

E allora si potrebbe tentare di essere ancora più esperti dell'esperto e dire che l'uso è solo un parametro della scelta. Più in generale la giusta moto è funzione di:

COSA VUOI FARCI
Tipo di percorsi e loro frequenza reciproca

COME VUOI FARLO
Velocità tipica, durata delle tappe, attenzione spostata sulla guida piuttosto che sul paesaggio, in gruppo o da solo, cercando o evitando le difficoltà...

COME SEI
Altezza, peso, condizione atletica, forza, resistenza, età, punti deboli ...

CHI SEI
A cosa dai più peso, cosa ti gratifica e cosa ti infastidisce, come ti vedi e come vuoi essere visto, cosa chiedi ad una moto...

QUALI VINCOLI HAI
Al di la di tutti gli aspetti qualitativi poi ci sono banalmente il tuo budget di spesa, la tua collocazione geografica e distanza dai luoghi preferiti, particolarità nella regolamentazione della tua zona, il tempo a disposizione per usare e per curare la moto, le competenze tecniche, la disponibilità di ricambi e servizi nella tua zona...

Già messa in questi termini si comincia a capire che è facile e utile scambiarsi informazioni ed opinioni, ma il giudizio complessivo è e deve rimanere soggettivo.
Gli americani che non sanno rassegnarsi alla soggettività continuano a tirar fuori complicate matrici decisionali che fondamentalmente scompongono la valutazione in tre elementi: la lista di aspetti che concorrono al giudizio (ex.: la potenza della moto), il giudizio che su questi aspetti diamo dell'oggetto in valutazione (questa moto è potentissima!), e il peso che i singoli fattori hanno nel nostro giudizio complessivo (questa moto è potentissima ma non me ne può fregar di meno...). Traducendo tutto in numerelli e tirando le somme questo dovrebbe portarci a scelte finalmente obiettive.
Io ci credo poco, e tipicamente mi diverto ad usare 'ste cose al contrario: deciso "di pancia" quale alternativa preferisco mi metto a giocare con i numerelli affinché mi diano esattamente il risultato che volevo, e a quel punto guardo cosa dicono di me e delle mie preferenze i pesi che ho dovuto assegnare per far tornare i conti (l'Alpetta è meglio del DR perché ha una tonalità di giallo molto più riposante...).

Questo sembra il massimo dell'illogicità, ma in realtà temo noi facciamo ben di peggio che taroccare consapevolmente i parametri di giudizio affinché tornino i conti.
E' nella natura umana filtrare inconsciamente tutto ciò che ci crea problemi e imbarazzo, o semplicemente ci porta in una direzione che non ci piace. Per cui andiamo ad affrontare le guerre di religione vere o metaforiche con la coscienza pura di chi si sente di sostenere una giusta causa in perfetta buona fede. Per forza: il lavoro sporco di sottrarre alla nostra sfera consapevole tutti gli elementi che avrebbero stonato nel quadro idilliaco delle nostre convinzioni l'ha già fatto il nostro inconscio, senza lasciar traccia.

Insomma, la razionalità è tutta una copertura per giustificare a posteriori le nostre scelte epidermiche?
Be', non esageriamo, a bocce ferme siamo tutti sinceramente disponibili ad acquisire dati oggettivi sulla cui base costruire le proprie scelte, per cui va benissimo trattare argomenti tecnici, sul forum o altrove, fornendo informazioni e facendo precisazioni su questo o quell'aspetto. Ma la sintesi che ci porta ad una decisione deriva da un insieme molto maggiore di suggestioni, che hanno piu' a che vedere con l'istinto che con la razionalita'.

Il che non e' necessariamente una cosa negativa: l'istinto può essere notevolmente più accorto e saggio della nostra ragione, specialmente quando quest'ultima lavora avendo a disposizione solo dati parziali. Leggendo i giudizi degli utenti su di una moto la ragione cerca di trarre le somme dai pochi dati a disposizione, mentre l'istinto fa molto di piu', analizzando la nostra consonanza o dissonanza con il punto di vista di chi scrive.
Sapphire, tanto per non far nomi, elenca tutta una serie di limiti oggettivi dell'Alpetta, ma poi dice anche che questa moto a volte sembra avere un'anima, e questo lungi dall'essere una considerazione esoterica fornisce (involontariamente?) una indicazione molto importante su di un equilibrio generale della moto e delle sensazioni che questo trasmette, che va al di la dei singoli elementi che lo compongono.

Insomma, tanto per usare dei paroloni, la ragione forma un quadro riduzionistico della moto, ovvero delle singole parti, più o meno accurato a seconda della completezza e correttezza dei dati a disposizione, mentre l'istinto forma un quadro olistico, ovvero dell'insieme.

Spesso la visione olistica prevale nettamente, al punto di superare le resistenze e le critiche anche forti provenienti da chi si concentra su aspetti specifici.
Non c'è niente di male in questo, basta esserne consapevoli e non pretendere di giustificare una scelta olistica in termini riduzionistici, magari forzandoli.
E poi bisogna considerare che anche l'istinto sbaglia, ed allora bisogna mantenere l'animo sgombro da posizioni preconcette affinché nuove esperienze ci consentano di "nutrire" ragione ed istinto in modo che ci possa essere un'evoluzione della conoscenza.
La libertà di giudizio e l'adesione incondizionata ad una fede sono difficilmente compatibili.

Mi scuso se l'ho tirata un po' per le lunghe, ma e' chiaro che non non mi riferivo solo alle dispute sull'Alpetta, che ho solo preso ad esempio, ma su tutte le moto.

Anzi, su tutte le cose.

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carlo
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Re: La giusta moto

Messaggio da carlo » mar 22 apr, 2008 8:06 pm

Ernesto ha scritto:Anzi, su tutte le cose
Molto vero. Certe discussioni sulle moto mi fanno venire in mente analoghe discussioni nei gruppi di fotografia dove si confrontano macchine digitali in base ai megapixel oppure gli obiettivi in base all'apertura massima o al numero di linee/mm che discriminano. Dissento solo un po' sulla distinzione che fai tra ragione "riduzionistica" e istinto "olistico"; una scelta fatta in base a criteri olistici puo' essere puramente razionale, basta capire bene cosa ottimizzare. Il problema e' che e' piu' facile analizzare cose facilmente misurabili come i cavalli di un motore o la risoluzione di un obiettivo piuttosto che una cosa complessa come la facilita' d'uso, o che non sappiamo quantificare quanto e' importante che la moto sia facile da usare piuttosto che sia in grado di dare una scarica di adrenalina. A quel punto si parla di istinto perche' siamo solo in grado di dire se un oggetto ci piace piu' o meno di un altro, ma non perche'.

Altra complicazione e' che non sempre la moto ideale per qualcuno e' tale per sempre. A me capita in continuazione di pensare che una certa moto e' la piu' adatta alle mie esigenze, e poi cambiare idea pochi mesi dopo, non tanto perche' avevo sbagliato la valutazione iniziale, ma perche' le mie esigenze sono un po' cambiate nel frattempo.

Per farla breve, la moto migliore: (scegliete una delle opzioni)
  • e' quella che abbiamo sotto il cu...
    e' quella che ci possiamo permettere
    non esiste
:P

Ciao
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I buoni vanno in paradiso, i cattivi vanno fuoristrada

palmerino
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La giusta moto

Messaggio da palmerino » mer 30 apr, 2008 6:38 pm

Buon dì è il mio primo post e provo a rispondere.
Intanto è vero come per la fotografia e sicuramente in altri campi (sono un fotografo professionista ed ho creato anche un forum dove se ne sentono...di tutti i colori :) ) ed alla fine dico sempre che prima di tutto conta più l' uomo, ovvero il "manico" (fotografo od motociclista, indifferente) e poi ogni scelta è dannatamente personale.
Spesso consiglio per la fotocamera di provarla: sara essa a sceglierti.
Come per le moto.
Avevo una XL 125 e seguivo i miei amici enduristi (poco motoalpinisti, come sarebbe la mia indole) e poi ho desistito ed ho preso una TM 300: mi strappava le braccia e non mi divertivo più! :shock:
Non ho fatto in tempo a conoscerla (l' ho venduta a quanto l' avevo ripresa) ed ho comprato una bella Aprilia Climber proprio per il mio amore nei pezzi tecnici (leggi: bastardi) e la voglia anche di andarmene da solo con calma, io e lo zaino con la fotocamera dietro...ma ho quasi rischiato di distruggerla sempre per stare dietro ai miei corsaioli amici. :evil:
Dopo un anno con una moto perfetta per potenza, leggerezza e tecnica (una Gas Gas 200, ottimo equilibrio), l' ho venduta perché non amavo il 2 tempi e non me la sono sentita di prendere la Beta Alp 200 (la sento molto nelle mie corde, ma dopo la disastrosa esperienza con la Climber...ed i miei amici che me la sconsigliavano di brutto) ho scelto una vecchia ed inossidabile Honda Xr 250 del nientepocodimeno 1995. :D
Sono rinato: posso seguire i miei amici senza problemi anche nei posti più bastardi (sale dappertutto: un mulo), spesso me ne vado solo soletto per finalmente anche per fotografare, passeggiare, vedere e gustarmi la natura (poco fattibile quando esco in gruppo).
Purtroppo i motoalpinisti difficili trovarli ed i trialisti...sono estinti da tempo nella mia zona. :roll:
Ma mentre i miei amici sono felici delle loro fiammanti Ktm, Tm, Yamaha...io mi godo (nel vero senso della parola), la rossa Xr. :wink:
Credo la mia moto ideale sia una Scorpa T-Ride, ma sinceramente non mi va di spendere troppi soldi per questo hobby, anche se mi prende sempre di più e spero di non guidare mai l' agile Beta Alp, che dicono silenziosa e leggera (più che il peso è il rumore della Xr che non amo tantissimo: amerei disturbare il meno possibile).
Qual' è il succo, dopo tutto questo scrivere?
Che ognuno di noi deve fare la sua esperienza.
Giusto ascoltare i consigli, ma poi solo noi possiamo comprendere le nostre esigenze e soprattutto non farci trasportare dall' ultima novità...ormai del 2009.
E' difficile non rimanere abbagliati dalle moto moderne, ma una enduro 250 4 tempi è super spinta ed ha bisogno di un' attenta manutenzione.
Possibile che non piace a nessuno un inossidabile 4 tempi raffreddato ad aria od anche a liquido, ma semplice ed affidabile?
Be, fortunatamente esiste la Alp e le vecchie Xr od altra classica, come la Suzuki Dr 350, altro mulo.
Ma gli enduristi vogliono essere piloti...ed i costruttori ne approfittano, uscendo con modelli sempre performanti, costosi, luccicanti con...cambi e pistoni ad ore. :wink:
C' est la vie. :D
Intanto mi godo la mia attuale enduro, molto dual e tutto sommato si presta al motoalpinismo come piace a me.
Spero di conoscere persone che amano endurare con tranquillità. :wink:
Ah, ho 43 anni e scrivo dal Sud Pontino, una splendida zona per posti e natura: mare e monti.

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max37
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La giusta moto

Messaggio da max37 » mer 30 apr, 2008 7:44 pm

io non sono filosofico, prima di tutto io mi innamoro di una moto e prima o poi arrivo a comperarmela. agisco molto d'impulso senza razionalità o meglio faccio in modo che quella moto sia adatta a me, mi autoconvinco.
nel 2006 ho cambiato 4 moto per questo motivo e alla fine o per un motivo o per un'altro non andavano bene. povera anna.
poi è arrivata LEI ( ktm 950 superenduro )e tutto si è sistemato ( per ora ).
potentissima tanto da divertirsi un casino in strada e allo stesso tempo relativamente leggera ( come un mono moderno ) da poter fare qualche sterrato in tranquillità.
anche i viaggi a due non sono un'eccessiva sofferenza.
poi per il divertimento puro mi sono preso un rev3 anche se a volte questo divertimento risulta molto doloroso. poverissima anna
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La cosa più deliziosa non è non avere nulla da fare. E' avere qualcosa da fare e non farla.

Oggi non faccio niente perchè ieri non ho fatto niente ma non avevo finito.

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Messaggio da alp » gio 01 mag, 2008 10:52 pm

Gira e rigira, avevo avuto l’impressione che il nostro Ernesto fosse un Ingegnere, e anche bravo. Ora esordisce addirittura con la psicologia: Cultura a 360°!!! Ci parla di inconscio collettivo e del ruolo che ha la moto nel nostro delicato equilibrio mentale.

Ernesto evidenzia gli aspetti motivazionali della scelta dell’acquisto:
COSA VUOI FARCI
COME VUOI FARLO
COME SEI
CHI SEI
QUALI VINCOLI HAI
che, di solito, rappresentano una componente prevalentemente razionale o, almeno, cosciente.

Esiste, tuttavia, un’altra e ben più importante componente, quella inconscia che polarizza in maniera significativa la maggior parte, o sarebbe meglio dire, la totalità delle nostre quotidiane decisioni, dalle più semplici a quelle più complesse, dalle più banali alle più importanti. La componente irrazionale è decisamente quella che guida la nostra esistenza di uomini del III° millennio nonostante la maggior parte di noi si ostini nell’affermare il contrario. Ne sono prova gli investimenti in danaro per la pubblicità, per il design, per le sponsorizzazioni.

E allora… teniamo nel dovuto conto i nostri desideri inconsci e non fingiamo inutilmente di effettuare scelte sulla base esclusiva di sovrastrutture logico-razionali!

Es: volevo fare del fuoristrada. Non sarebbe stato possibile con moto alte quasi 1 m. L’alpetta me lo permette (e quando l’ho comperata non aveva concorrenza alcuna). Il mio desiderio era fare il fuoristrada, per mezzo dell’alpetta (senza alternative) lo faccio e sono felice. STOP!!

Poi Carlo parla di istinto “perche' siamo solo in grado di dire se un oggetto ci piace piu' o meno di un altro”. C’è poco di istintivo in una moto. E’ uno strumento tecnologico che non può assolutamente rientrare nella sfera dell’istintualità. Il fatto di non riuscire a definire i perché di una decisione rientrano molto probabilmente nel quadro della componente inconscia.

In conclusione: avere la stessa moto non significa averla scelta per lo stesso motivo né usarla allo stesso modo né provare le stesse soddisfazioni e/o emozioni (un endurista esperto sull’Alp soffre da morire!). Il vissuto che ho io della mia moto è quanto di più assolutamente soggettivo ci possa essere. E mi va bene così!

Che ne pensate?
A presto e...
Buon motortrip,

alp

palmerino
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Messaggio da palmerino » dom 04 mag, 2008 2:15 pm

Condivisibile: però un aspetto importante sono i condizionamenti esterni.
Che sia una rivista, gli amici che si frequenta nei nostri giri, diventa complicato trovare la nostra moto, facilmente.
Credo che alla base di una buona decisione ci sia l' esperienza: fondamentale.
Io ho dovuto fare il mio "percorso" e sono approdato attualmente alla onesta XR e sono felice.
I miei amici non ci pensano proprio alla mia moto, ma due giovanotti con le loro Tm 300 vorrebbero provarla...visto che spesso io riesco a salire e loro non sempre.
Certo loro giovincelli vogliono una moto potente, il 2t regala una potenza esplosiva, poco lineare come una 4 tempi relativamente tranquilla, ma comunque la curiosità si è accesa ed anche se per loro il 2t non si discute (giusto per le loro esigenze).
Se da subito ci fosse stato uno del gruppo che avesse avuto questa Honda, probabilmente avrei perso meno tempo.
Meglio così, alla fine: l' importante è trovare il giusto feeling con la propria moto.
Feeling è la parola giusta: anche con la fotografia è lo stesso.
Non contano i megapixel od il nome alla moda, ma come riusciamo ad integrarci con la fotocamera, l' ergonomia, la visione del mirino reflex, la sua stabilizzazione e silenziosità durante lo scatto e non alle alte sensibilità, come oggi i tanti condizionamenti esterni vorrebbero farci credere.
Ma con la fotografia per me è facile scegliere: sono esperto (con umiltà, mi raccomando) e so cosa esigo da una fotocamera, un' ottica, comprendere facilmente la filosofia di una casa fotografica.
Piano piano anche con l' enduro ed i miei giri motoalpinistici sto diventando sempre più convinto, aumento la mia esperienza uscita dopo uscita....
Poiché saremmo sempre condizionati, almeno cerchiamo di farci condizionare al meglio. :D

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