
La stessa palla infuocata pare bussare nella grotta magica dove la mia MULTIUSO passa le sue giornate in attesa di essere portata a spasso (il fatto che sia l’unica grotta illuminata dalla sfera in fiamme mi suona come un eccellente presagio!)

Mentre scendo in garage, so già che la mia MULTIUSO saprà darmi una mano ad onorare l’apparizione di questa strana ma piacevole palla di fuoco che di minuto in minuto pare si stia impossessando del cielo. Questa visione mi fa meditare sulla presenza di una forza creatrice. Nella mia visione essa è una sorta di società tra vari dei, ognuno con la sua caratteristica e peculiarità: questa sorta di confraternita divina, ha il vantaggio rispetto alle religioni monoteiste di offrire maggiori garanzie di evitare ad un eventuale unico dio di prendersi troppo sul serio finendo con il credersi infallibile e indispensabile – oltre che superiore a tutti i concorrenti. Altra peculiarità di questa mia personale visione dei fatti divini, è che per queste entità celestiali è molto importante quello che si è e si fa nell’aldiquà piuttosto che quello che potrebbe essere nell’aldilà – a riprova di ciò c’è un nutrito esempio di Profeti che hanno dato il loro meglio mentre erano tra noi piuttosto che quando sono stati interpretati da altri che, spesso sebbene in buona (per non dire ottima) fede, hanno preso fischi per fiaschi. Che sia Don Gallo (grandioso uomo tra gli uomini) da lassù ad ispirarmi questi pensieri? Abbandono questa alta intima speranza quando arrivo alla conclusione che è molto probabile che gli dei al settimo giorno anziché riposarsi siano usciti per un giro in moto in lungo e in largo sul frutto del loro lavoro creazionista. Questo delirio mattutino mi porta a chiedere scusa pubblicamente a Don Gallo per averlo importunato: i frutti di queste mie elucubrazioni, della quali vi chiedo sin d’ora scusa, sono ignobili rispetto ai frutti che queste piante sapranno dare.

Questi meravigliosi amici mi riportano sul pianeta terra con la loro lezione di essere viventi dall’indole unica e che sino a prova contraria hanno fatto per noi umani certo più di quello che noi abbiamo saputo fare per loro. Sento una sorta di pulsione a liberarli per far godere anche a loro di questa merivigliosa giornata – per fortuna non l’ho fatto poco oltre il recinto c’era un fattore che già per il mio indugiare e per il solo fatto di aver fatto loro delle foto mi guardava come si guarda qualcuno che vorresti eliminare, dico anche fisicamente!

I boschi mi accolgono benevoli concedendosi al mio passaggio con una varietà di single oltremodo generosa.

Chissà chi gliel’ha detto alla mia MULTIUSO che “l’appetito vien mangiando”? Chiunque sia stato lei ha preso la faccenda molto seriamente: si ciba di felci!

Intanto la palla infuocata rende tutto decisamente scintillante

Tempo fa sentii Baricco descrivere la totale libertà propria del cowboy che solo girando il suo cavallo cambiava il suo destino, così con un semplice gesto. Provo la stessa sensazione ogni volta che mi trovo di fronte a un bivio sconosciuto, quando poi è un quadrivio il senso di libertà arriva a livelli stratosferici

Sali e scendi, cresta su e cresta giù: non è lo scopo dell’uscita di oggi ma è chiaro che prima o poi avrei raggiunto una cima (saranno 5 in tutto) – non la più impegnativa della giornata ma certo quella più evidente e importante

Da lassù, che poi non era nemmeno tanto “su” si gode di un bellissimo panorama alpino che però non può prescindere dalla motoretta made in Vò

Proseguendo senza meta ma seguendo una dorsale che concatena una bella sequenza di cime, incontro un fiero rudere che mi sussurra di un passato fatto di vita di montagna e di ritmi legati alla pastorizia e all’allevamento

Da queste parti si sono consumate pagine di Storia fatta di gente che ha sacrificato la vita stessa nella speranza di aver contribuito a rendere questo mondo un posto migliore. Sento un sentimento di fortissima riconoscenza per la libertà di cui sto godendo, effetto assolutamente secondario rispetto alla tragedia di un ragazzo di 19anni che viene ucciso. Mi fermo e mi raccolgo in segno di rispetto e infinita gratitudine verso Arturo e tutti coloro che si sono sacrificati in nome della Libertà, parola il cui valore intrinseco va difeso, perseguito e difeso ogni giorno come se fosse l’ultimo che ci è dato di vivere

Va così questa domenica in MULTIUSO, una giornata caratterizzata da giochi di luci, di chiari e scuri di fronte ai quali cerco di porgermi con uguale apertura di spirito: è un continua altalena tra gioco e riflessioni, profonde o sciocche

Giungo su questa ampia cima dominata da alberi che si godono il panorama in mia vece ma con la mia delega emotiva

Ehi, proprio nella migliore tradizione giocosa c’è qualcuno che fa le corna in questa foto!

Per me il moto alpinismo è anche avventura, perdersi per il gusto di farlo (la zona non è poi così impervia e nonostante sia da solo me lo posso permettere) però di tanto in tanto trovo più saggio fare delle perlustrazioni a piedi prima di procedere in moto rischiando di ritrovarmi senza possibilità di tornare indietro. È per questo che ai classici stivali da fuori strada preferisco un buon paio di robuste pedule, eccellenti strumenti per camminare sui fondi più disparati e in tutte le condizioni. A volte però, quando sono in pieno bosching, mi proietto un film nel quale non riesco più a ritrovare la mia amatissima: in questo caso ci sono andato vicino! Pare si fosse messa a imitare il personaggio di “where is mister Brown?”

Mi pareva di averla lasciata là… ecco tra le fronde, forse è lei? Non farlo mai più! Voi l’avreste ritrovata facilemente? Provate a guardare con attenzione

Eccola! Già mi immaginavo tornare verso casa a piedi e poi cercare di convincere i miei amici a darmi una mano a cercarla come una cucciola che si fosse smarrita…

Gioca, gioca con gli dei: chiaro che non te la fanno passare liscia. Come lo “sbarco” di questa traccia che vista così sembra poca cosa ma a me precipitare sull’asfalto non mi ha mai fatto impazzire, il bitume avrà le sue peculiarità ma quanto a benevolenza nei confronti dei biker (con o senza motor) c’è di molto meglio…

E a proposito di “giocare”, ecco un gioco per piccoli e un altro per grandi che non rinunciano a mantenere un parte di bimbo in sé – scegliete voi quale sia il girotondo e quale la MULTIUSO per me in fin dei conti fanno la stessa cosa!

La palla di fuoco ora è magicamente al centro del cielo e da quel posto inebriante fa letteralmente esplodere tutti i colori del mondo: che bel riverbero verde illumina la motoretta!

Altre volte ho dato dei passaggi a degli insetti, oggi è il turno di questo piccolo pezzo di legno che non ha resistito dal farmi compagnia per un bel tratto. È così ben posizionato che pare essere un componente “racing factory limited edition” messo lì dal Vate

Si torna a fare sul serio: questo tratto inaspettatamente sabbioso mi ha messo a dura prova. La centralina impostata sul “sale-sale-e-non-farti-male” fa il suo dannatissimo dovere e son soddisfazioni!

Dopo ormai quasi 4ore di puro MULTIUSO, trovo questo reperto archeologico lasciato in memoria di un tempo oscuro in cui ai moto alpinisti era vietato trascorre ore liete in pace con sé stessi e con il creato… meno male che da allora a oggi molte cose sono cambiate, in primis i moto alpinisti certo oggi più attenti e disciplinati di certi smarmittati smanettoni di tanti tanti ma tanti anni fa

Un brevissimo tratta di asfalto obbligatorio mi permette di imboccare l’ennesimo sentiero, quasi una traccia che mi conduce a quella che sino a prova contraria è la più piccola affluenza tra due corsi d’acqua del mondo: straordinario abbraccio tra acque purissime!

Scopro solo al cospetto di questo cartello che avrei potuto forare nella maniera più inconsueta: colpito da una freccia!

Seguo un bel sentiero di mezza costa, bello ma non banale specie quando mi obbliga al guado di crosi che “grazie” alle piogge di questi giorni sono abbastanza ringalluzziti

Sto scoprendo in me una certa propensione al single-rock, evoluzione dei signle-track…

Su suggerimento del Single-Rock con “esse” e “erre” maiuscoli do seguito all’ennesimo sopralluogo a piedi. Lo faccio più per scaramanzia, ormai sarebbe impossibile tornare indietro. Gli dei mi concedono un altro segno della loro benevolenza rilasciandomi un salvacondotto che mi permette di raggiungere un sentiero dalla comodità quasi commovente


Altra giornata trascorsa a dorso di una MULTIUSO infaticabile, generosa e giocosa come sa essere lei quando la porti a fare un giro-in-giro. Questo ultimo scatto riassume tutti gli elementi della giornata: sole, acqua, verde e montagne

Scaricando queste foto mi sono trovato nello zaino una specie di pergamena con uno scritto apocrifo relativo alla mia stessa religione ad personam ci cui ho vaneggiato ad inizio report, nel quale si riporta un fatto ufficioso di una certa rilevanza. Pare che all’ottavo giorno gli dei creatori dell’Universo abbiano telefonato a Umberto Borile chiedendogli di creare l’unica cosa che avrebbe reso questo pianeta un capolavoro assoluto: la MULTIUSO!
(spero di non aver urtato la sensibilità di alcuno dandovi l’idea di anche una sola stilla di blasfemia e che vorrete accogliere anche questo report con benevolenza)