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da alp » sab 05 apr, 2008 12:02 am
Luoghi Sacri
Sul Dizionario della Lingua Italiana, di Tullio De Mauro (Ed. Paravia), alla voce “sacro” testualmente c’è scritto: “Destinato al culto, alle cerimonie religiose. Che riguarda la presenza e le manifestazioni del divino, che si riferisce alla religione e al culto. Che riguarda la divinità. Che deve essere oggetto di rispetto assoluto e di venerazione. Inviolabile. Che suscita un sentimento di stupore, di reverente rispetto”.
“Luoghi sacri” è il titolo di una ricerca che stava conducendo, ieri, mia figlia, per la scuola. Nel leggere ciò che veniva riportato, la mia attenzione mi rimandava, sempre più, a luoghi a me familiari, destinati a riti intrisi di profonda spiritualità. Non parlo di religione ma di un modo di sentire la spiritualità attraverso il contatto con la natura: vedere in un panorama tutta la forza e la bellezza del soprannaturale. Ecco: l’avvicinarsi al sovrannaturale attraverso il contatto con il naturale, con la natura.
E qui mi riallaccio ad un discorso recentemente intrapreso dal nostro Ernesto (indirizzo) sul motociclismo classico e su quello romantico. Nel nostro procedere per valli e monti, per fiumi e laghi non possiamo nascondere la profonda vena romantica del motoalpinismo rispetto al tecnicismo dell’enduro (la ricerca della performance attraverso l’ottimizzazione tecnologica è un tipico pensiero classico). Quella concezione della vita che ci porta a scegliere il percorso più ostico per arrivare al punto che da un’altra strada (magari asfaltata) si sarebbe raggiunto più facilmente. Seguire la via più lunga e tortuosa per arrivare al tuo obiettivo (!).
La “sacralità” di certi luoghi che raggiungiamo come meta del nostro peregrinare motoalpinistico è, credo, un vissuto comune a molti di noi romantici. Un attimo di riflessione ed eccomi immediatamente proiettato su quelli che intimamente vivo come dei luoghi sacri, quei luoghi in cui, con i soliti amici, mi ritrovo a “meditare sulle cose della vita” dopo che, con la tipica fatica del pellegrinaggio, li raggiungo stremato ma speranzoso, nel tentativo di soddisfare il mio desiderio di beatitudine dentro la natura. Sono quei luoghi che, certamente, ognuno di noi possiede dentro. Quei luoghi che rappresentano soggettivamente l’altra faccia della nostra escursione motoalpinistica, quella non tecnologica ma emozionale (non classica ma romantica direbbe Ernesto).
Per questo ho pensato di proporre a tutti voi del forum di identificare, ciascuno per sé, le località (raccomando le foto!) più rappresentative delle nostre motoescursioni, sottolineandone l’importanza dal punto di vista emozionale, intima, spirituale, personale… “sacra” insomma!
A presto e...
Buon motortrip,
alp