Caro Alp,
i ragazzi di cui sopra (Burba lo conosco “de visu”, RXman solo da web) mi prendono bonariamente per il “didietro”, io sono un signor nessuno!
Non sono i miei 4 viaggetti a farmi un viaggiatore, in confronto a chi gira il mondo davvero (anche se per me sono state piccole grandi avventure!).
Non sono le gare del Triveneto ad avermi fatto “pilota”, non ho mai vinto niente e sono spesso e volentieri arrivato tra gli ultimi.
E non sono certo famoso per aver fatto un giro col Ciaccia: se lo fossero tutti quelli che incontra alle cavalcate…
Quello che ho di buono è una profonda conoscenza del territorio, in particolare delle mie valli, acquisita sia girando (praticamente ho sempre fatto off) sia studiando carte, guide, libri, ecc.; talaltro la mia conoscenza del territorio non si ferma alla pura catalogazione di sterrate e sentieri, ma mi piace nei limiti del possibile conoscere storia, curiosità dei posti.
Quindi riesco a tracciare giri off soddisfacenti in termini di percorso, con dentro magari il passaggio in qualche luogo notevole, come può essere un forte della prima guerra mondiale.
Infine, da qualche anno a questa parte mi sono scoperto appassionato di fotografia (anche se sono una merdaccia come fotografo) e grazie al digitale unisco foto e parola raccontando le uscite con gli amici; l’amico Forgone (di cui vi invito a visitare il sito
www.motobrucoendurista.it ) ospita gentilmente alcuni miei racconti a questo indirizzo:
http://www.motobrucoendurista.it/index2.htm vedi “Gallery” “Hankanate”
Curriculum in dettaglio:
ho cominciato tardi, a quasi 15 anni compiuti, i miei amici di allora sono in media più giovani, o non hanno il ciclomotore, oppure non rientrava nei loro interessi. Mio papà non era motociclista, anche se usava regolarmente il motorino e da giovane aveva avuto Vespe e Lambrette: non c’era preclusione a priori in casa verso le 2 ruote.
Stringendo:
a 14 e mezzo inizio con un vecchio Malanca 3 marce a manopola; lo cambio per un tubone Garelli Ciclone che dura 3 settimane.
A 15 anni passo all’Oxford, tubone stile chopper fatto dalla Peripoli di Montecchio Maggiore (VI), motore Franco Morini. Con questo mezzo iniziano, oltre alle scorribande nel quartiere, i giri in collina e campagna, con magari qualche sterratino.
A 16 anni compro il 125, Cagiva Tamanaco, enduro stradale stile africano della Cagiva.
Con questo inizio ad esplorare le vallate delle Prealpi venete, sempre alla ricerca di fuoristrada, quasi sempre da solo:nessuno della mia compagnia aveva il 125, e nemmeno endurini 50, solo Ciao e Vespe…solo un paio d’anni dopo un mio compagno di classe si prese un Gilera 125, ma usandolo molto poco causa studi.
A 21 anni massimo exploit col 125, 6 gg in giro per la Slovenia e la Croazia a caccia di sterrati, col mio amico col Gilera: INDIMENTICABILE!
Subito dopo acquisto di una Honda XR600, mentre il Cagiva passava al fratello minore.
Da lì in poi grandissime avventure col 600: enduro sempre più duro ed estremo, cavalcate, giri di più giorni nel Triveneto, di nuovo 14 gg di Croazia e Slovenia, 12 gg di deserto in tunisia nel 2.000, fino al triste epilogo nel 2.001, quando mi viene rubata in Corsica…
Per fortuna ho ancora il 125 che mi permette di vivacchiare qualche mese, finchè non compro una splendida XR400.
Messe da parte al momento velleità di viaggiatore, dopo l’esperienza corsa, col nuovo mezzo faccio le stagioni 2002 e 2003 del Triveneto, poi la famiglia chiama…ma continuo a girare nel Veneto come, quando e dove posso, dal Po alle montagne.
Nel frattempo restauro il 125.
Lavorando a 30 km da casa faccio un mucchio di km ogni giorno, ma con l’XR non sono comodi da fare.
Nel 2006 trovo una Cagiva Elefant 750 ferma da anni, perfetta, con 700 € me la porto a casa ed inizio a fare fuoristrada pure con quella.
2007 mi capita l’occasione, un trial 125 perfettamente funzionante e con i documenti in regola! Non me la faccio scappare e con 250 € me lo porto a casa, ed inizio col trial, diciamo più moto alpinismo in funzione esplorativa anche per l’enduro.
Ciao
Alves