
Il’unico altro libro che ho letto di Chatwin.
Parte bene, avvincente, poi un po’ si perde, non raggiunge le vette di “In Patagonia”, ma è molto interessante lo stesso.
Da wikipedia:
Le vie dei canti (The Songlines, 1987) è un libro di Bruce Chatwin che è contemporaneamente un romanzo, un saggio, e un diario di viaggio. Ambientato in Australia, il libro racconta delle indagini svolte da Chatwin sulla tradizione aborigena dei canti rituali, tramandati di generazione in generazione come conoscenza iniziatica e segreta. Il libro sviluppa la tesi secondo cui i canti aborigeni sono contemporaneamente rappresentazione di miti della creazione (narrazione degli eventi dell'epoca ancestrale del "dreamtime", da cui tutto discende) e mappe del territorio. Il titolo si riferisce alle migliaia di linee immaginarie (appunte le "vie dei canti") che, secondo le conclusioni di Chatwin, attraversano l'intero continente; ogni canto tradizionale sarebbe la rappresentazione musicale delle caratteristiche geografico-topografiche di un tratto di una di queste vie.
A partire dall'analisi del concetto di "via dei canti" aborigena Chatwin arriva a trattare anche i temi ricorrenti della sua opera, in particolare la tesi del nomadismo come condizione originaria dell'umanità, ma anche teorie antropologiche sull'origine della società, delle armi e della violenza.
Gli aborigeni criticarono il libro, asserito che aveva dato una rappresentazione non veritiera di loro; non so commentare.
La tematica del dreamtime e dei miti della creazione aborigeni sono a dir poco affascinanti ed intrisi di poesia e spiritualità!
Alves