Dopo qualche tempo dall’acquisto della piccola, usata, ma con soli 3.000 km, mi appresto a mostrarvela con le modifichine che ho fatto, un po’ estetiche un po’ funzionali.
Premetto che ho scelto attentamente la prima serie perché, vuoi il faro tondo, vuoi le linee non spigolose, vuoi le grafiche argento-arancio, mi dava l’idea di quelle scrambler-regolarità vintage che andavano negli anni ’70. Che mi piacciono un casino. E’ una ALP primissima serie, euro 1, ancora senza valvola AIS mi pare di capire (non ho trovato nessun tubetto strano che esce dal collettore di scarico, inoltre la griglia para-scarico piccola mi fa pensare che questo non raggiunga le altissime temperature della serie successiva).
Ho fatto qualche miglioramento al reparto sospensioni, almeno, per i miei gusti, scaricando il mono di un paio di giri e sostituendo l’olio forcelle (vecchio di 10 anni quasi) con uno meno denso (gradazione 5 al posto del 7.5) e di qualità di certo superiore (conoscendo Beta).
Ora la moto è più morbida sulle asperità, che quasi non si sentono, mentre prima mi sembrava rigida quasi come la mia Tiger 800 stradale…certo non può essere guidata sportivamente, ma ora è più come la volevo io, da comodo passeggio e non gassone ignorante sugli sterrati veloci, che non è proprio la indole della ALP come ben sapete (e non sarei in grado ora come ora).
Già che avevo incontrato difficolta a regolare il mono, completamente bloccato nelle sue ghiere, ho tirato giù interamente mono e leveraggi per una bella pulita e ingrassata (confidando di potermi evitare questo sbattimento per un po’ di tempo almeno!). Ho utilizzato del grasso al litio, che stranamente era nero-blu al contrario del colore bianco che mi aspettavo di trovare nel barattolo. Durante questa operazione ho proprio pensato che gli italiani non sanno fare le moto come i giapponesi… a parte la qualità nel tempo, è la progettazione che fa difetto e non pensa affatto alla manutenzione che và oltre il cambio olio…per smontare il mono nella parte superiore ho dovuto smontare ben più di mezza moto, essendo lo snodo nascosto proprio tra le due parti che si uniscono nel telaio, sotto serbatoio, fianchetti, plastiche posteriore, fili di ogni genere, raccordo filtro…uff.
La ALP, togliendo circa 3 giri di precarico, si è abbassata anche al posteriore, riequilibrando un po’ le quote che per una moto da fuoristrada sono molto caricate sull’anteriore (la ALP pare sia un po’ unica nel suo genere per questa caratteristica, che la rende anche una buona piegatrice sul bitume…il telaio è ovviamente identico a quello della versione motard, con quote ciclistiche che cambiano per l’inclinazione del cannotto di sterzo e forse nella lunghezza del forcellone, ma non ne sono certo).
Ho montato il paramotore della X-fun in alluminio, bello e avvolgente, quello di serie è solo un’unghietta in plastica non molto adeguata, il telaio era tutto esposto e la poca altezza della pancia della ALP mi ha un po’ preoccupato, ora è tutto ben protetto; avevo contattato la X-fun che mi aveva detto che questo nuovo modello è diverso dai primi usciti, ma qualche problemino a montarlo l’ho trovato lo stesso, non è facile fare combaciare gli attacchi al telaio, ci ho litigato un po’! Ho dovuto allargare un po’ i fori inferiori del paramotore, utilizzare bulloni più lunghi per prendere gli attacchi al telaio, e soprattutto utilizzare dei distanziali sul telaio davanti perché altrimenti il paramotore mi avrebbe schiacciato troppo il tubo blu dell’olio che va da telaio a motore nella sua parte bassa frontale.
Ho montato dei risers di un paio di cm al manubrio, MOLTO meglio per il fuoristrada in piedi, comodo parecchio anche da seduto: trovo che la ALP abbia un manubrio troppo basso per una moto da enduro, è quasi una modifica obbligata. In questo poca spesa e davvero tanta resa, sono convinto che sia proprio la prima e unica modifica da fare veramente sulla ALP 4.0!
Dato che mi piacciono le scrambler, qualche modifichina estetica ci stava no?
Innanzitutto ho scelto un parafango alto: il basso è particolare, ma non l’ho mai digerito del tutto. L’ho preferito corto, da scrambler, quindi l’unico grigio simile alla livrea della ALP è proprio quello che monta la vecchia Motard4.0, che poi è Cemoto mod.7000. Il colore non è esattamente identico, ma si avvicina molto.
Contestualmente al parafango ho montato dei soffietti forcella neri della Progrip (mod.2510), che si stanno a pennello, per proteggere le forcelle orfane del parafango basso: per montarli bisogna togliere le forcelle, ma era una cosa che dovevo fare già che ho cambiato l’olio per bene (non si riesce a fare un lavoro ad hoc con steli montati…si fa ma ho preferito fare un lavoro pulito).
Ho poi tolto la mascherina intorno al faro tondo, idea che avevo già prima di prendere la moto (era un po’ la mia fissa, questo faro tondo), non sapendo bene poi cosa ci avrei trovato sotto…togliendo la mascherina la zona sotto il cruscotto rimane un po’ con i cavetti esposti, il cruscottino è posizionato piuttosto in alto, si attacca con due bulloni al telaietto che regge faro e frecce: la mia idea era inizialmente di costruire una semplice protezione con una lastra di alluminio piegata ad hoc per coprire la parte esposta sotto il cruscotto. Una cosa semplice ma funzionale.
Ho poi pensato di mettere un portanumero a scanso, tipo le regolarità enduro degli anni 80, dato che la linea della vecchia ALP poteva sposarcisi bene…
alla fine data anche la bruttezza e la scarsezza di informazioni date dal cruscottino di serie, ho deciso di togliere tutto e di montare un’alternativa più piccola e funzionale, un ciclocomputer che calcola km totali, parziali, tempi, medie, vel max e orologio, temperatura, retroilluminato ecc…Insomma in poco spazio ho molte più informazioni più o meno inutili! Insomma, perdo la spia delle frecce e della folle, anche se di minima utilità…mi spiace un po’ per la riserva ma sto escogitando qualcosa (un led che si connette allo spinotto del cruscotto originale che tiene conto del solo cavo della spia riserva). Per ora mi regolo con il contakm parziale, rifacendo il pieno ogni 150 km circa, fino a 200 dovrei essere abbastanza tranquillo per quanto riguarda l’autonomia: la moto tiene circa 10 litri di serbatoio di tutto, e consuma molto meno di 20km/lt…altra possibilità sarebbe di cambiare il rubinetto, avevo aperto un topic a riguardo, per metterne uno con la parte RISERVA, che mi darebbe più tranquillità rispetto al galleggiante della spia di serie…vedremo.
Per montare il ciclocomputer ho utilizzato una staffetta di metallo adattata sul telaietto di serie che regge faro e frecce.
Ultima chicca, la griglia faro! Altra cosa che avevo immaginato e già volevo prima di prendere la moto, per dare il tocco scrambler finale!
Non esistendo nulla di dedicato ho adattato qualcosa con le giuste quote: il parafaro per la Vespa Rally si è rivelato perfetto come dimensioni, 15cm di diametro. Ho tagliato con il dremel alcune parti superflue degli attacchi, verniciato di nero l’acciaio cromato, e voilà!
Non credo sia del tutto legale, ma è l’unica cosa non esattamente conforme che monto, non avendo intenzione di cambiare né frecce, o specchietti, scarico o porta-targa (che per lo stile un po’ vintage della moto ci sta…uno che spara al cielo oltre ad essere illegale non ci azzeccherebbe)..
Il risultato mi piace abbastanza, anche se ora mi sta venendo un po’ il dubbio sul parafango anteriore, se meglio basso, o alto, o di forma più tonda…(il problema è sempre trovare un colore molto simile all’argento metallizzato delle carene ALP…) ma giudicate voi! Ogni commento è gradito.
Purtroppo al momento ho solo fatto qualche foto con il cellulare velocemente, ma il risultato complessivo è quello:
Stavo pensando se potesse essere il caso di imbottire un po’ la sella, perché molto dura e comunque di suo piuttosto bassa per il mio metro e ottanta (ora che poi la moto è abbassata..).
Non ho programmato altre modifiche al momento, non voglio alterare assolutamente la meccanica con scarichi filtri ecc.. l’ho fatto spesso con precedenti moto, tanti soldi e soprattutto sbattimenti per poi non avere nessun reale vantaggio…e poi questa ALP prima serie, quella ancora con il copri-marmitta piccolo, è già molto più rumorosa delle serie successive, e non trovo il terminale brutto come in altri modelli.
L’ho presa già con il pignone da 14 e si sente che i rapporti sono piuttosto più corti rispetto alla motard4.0 (che pure ho avuto e ho apprezzato a suo modo), ma non sono troppo corti in generale. Credo che si possano utilizzare nel quotidiano, giusto in autostrada potrebbe essere faticoso mantenere medie superiori a i 100kmh. Proverò il 15 (originale con il parastrappi) che ho qui, prima o poi.
Grazie per l’attenzione, cari saluti
Mik Skywarder
[size=150]ATTENZIONE[/size]: oggi dalle 13:00 circa il forum sara' utilizzabile in sola lettura per operazioni di manutenzione. L'operazione dovrebbe durare alcuni minuti,
Piccola presentazione ALP 4.0 Old School
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- Iscritto il: mar 08 set, 2015 5:44 pm
Piccola presentazione ALP 4.0 Old School
Molto bella e soprattutto moto molto "furba". Una scrambler tuttofare originale che di certo non passerà inosservata agli occhi degli appassionati. Auguri.
Piccola presentazione ALP 4.0 Old School
Ottimo lavoro ...per curiosità, che pneumatici monti?
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- Iscritto il: mar 08 set, 2015 5:44 pm
Piccola presentazione ALP 4.0 Old School
Grazie, le gomme sono Pirelli Scorpion MT90.
Le ho trovate già su, sono molto stradali, al prossimo giro vorrei montare delle gomme più fuoristrada (e a tasselli quadrati ci starebbero meglio con la declinazione vintage della moto!)
Le ho trovate già su, sono molto stradali, al prossimo giro vorrei montare delle gomme più fuoristrada (e a tasselli quadrati ci starebbero meglio con la declinazione vintage della moto!)