[size=150]ATTENZIONE[/size]: oggi dalle 13:00 circa il forum sara' utilizzabile in sola lettura per operazioni di manutenzione. L'operazione dovrebbe durare alcuni minuti,

Slow Ride manifesto

Pensieri, idee, ipotesi e modi di concepire le due ruote in tutte le varie espressioni. Come intendiamo l'andare in moto e perché. Come affrontiamo i miti, i luoghi comuni e i preconcetti che caratterizzano e a volte affliggono il motociclismo
Max70PD
Messaggi: 59
Iscritto il: lun 15 set, 2008 11:55 am
Località: Padova Moto: XT 600

Slow Ride manifesto

Messaggio da Max70PD » gio 30 ott, 2008 1:00 am

Ernesto, SuperHank, nolimit, come anche altri...è un piacere leggervi! :idea:

Nelle vostre considerazioni c'è da cogliere per ciascuno diversi punti di condivisione od ancora spunti di riflessione, di quelli che leggendoli dici "Si è vero, ha ragione...è proprio quello che penso anch'io"...la differenza però è che fin prima di leggervi, ad esempio in questa discussione, non ne avevo una chiara coscienza, come dire insomma, ed è vero, che sono verità alle quali ci siete arrivati prima e le avete esposte ancor meglio, confermando, per l'ennesima volta, che l'esperienza non si compra, ma ce la si fa a propria cura e spesa...la passione fa il resto!

Dico spesso che se esistesse, per assurdo, il Manuale dell'Esperienza, le librerie sarebbero prese d'assalto ogni giorno, ma, per fortuna, così non è ed i traguardi, in qualsiasi campo, vanno meritati...

Conclusioni finali:...ne devo fare di strada!!! :wink:

Mi consola almeno che, visti i compagni, non sarà poi così dura! :D :D :D

Alpeggi

Max
- internet + cabernet

husqvarna100
Messaggi: 2247
Iscritto il: ven 02 mag, 2008 11:39 pm
Località: varese

Slow Ride manifesto

Messaggio da husqvarna100 » ven 05 dic, 2008 2:25 am

Ragazzi siete la mia consolazione. :lol:
E' la prima volta che ho il sommo piacere di condividere con un numero cosi' elevato di amici questa filosofia motociclistica.
Qualche anno fa' venivo considerato un po' fuori moda e rincoglionito.
Grazie,mi fate sentire in buona compagnia.
Vedo che il nostro lavoro sta facendo proseliti o perlomeno ci permette di
fare uscire allo scoperto coloro che probabilmente non sapevano di
pensarla come noi.
Florence e Stefano il mondo e' pieno di cretini che non sanno cosa si perdono moderando la velocita'.

Ciao.
Claudio.

gilly
Messaggi: 70
Iscritto il: gio 23 ott, 2008 4:07 pm
Località: Firenze Sud

Slow Ride manifesto

Messaggio da gilly » ven 05 dic, 2008 11:29 am

Lasciamo pure il mito della velocità e tutti i luoghi comuni su i motociclisti ai futuristi dello scorso secolo e a chi non sa comprendere le "ragioni dell'altro": ho da poco comprato una Tricker e sto vendendo un'Husaberg...credo che ogni commento sia superfluo..

Avatar utente
betaflo
Messaggi: 641
Iscritto il: ven 21 dic, 2007 12:44 pm
Località: Mondolfo PU Moto: Sherco SE300 i-f

Slow Ride manifesto

Messaggio da betaflo » ven 05 dic, 2008 11:24 pm

husqvarna100 ha scritto:Florence e Stefano il mondo e' pieno di cretini che non sanno cosa si perdono moderando la velocita'.
Hai proprio ragione :wink:
Il mondo è un libro, e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina

alp
Messaggi: 1368
Iscritto il: dom 11 feb, 2007 10:10 pm
Località: Reggio Calabria

Slow Ride manifesto

Messaggio da alp » dom 07 dic, 2008 12:50 am

Varie vicissitudini mi hanno impedito di porre la giusta attenzione a questo argomento. Mi scuso quindi, soprattutto con il nostro Ernesto, per non aver partecipato prima alla discussione.

Premetto che la mia condivisione con quanto detto è totale. Ultimamente mi stanno prendendo dei pensieri che entrano un po’ in contrasto con quanto ritengo giusto. Sarò più chiaro.

Se viaggio a velocità moderata, mi sento gli sguardi dei compagni di giro che mi scrutano in cagnesco. E non credo sia solo una mia impressione paranoica. Giro quasi sempre con enduristi, e pure di un certo livello. E’ difficile per me riuscire a tenere i loro ritmi ma DEVO FARLO per mantenere un “contatto” che mi permetta di “restare nel giro”. Non posso essere più lento di quello che sono, pena l’esclusione dal gruppo. Non è un dato acclarato ma una semplice constatazione.

Sottolineo che non ho nessuna intenzione di uscire solo in moto sugli sterrati: lo ritengo troppo pericoloso (solo a pensare di imitare il nostro Alves mi vengono i brividi!).

Che fare? Scriveva un certo Lenin qualche tempo fa. Passo a voi il quesito.
A presto e...
Buon motortrip,

alp

husqvarna100
Messaggi: 2247
Iscritto il: ven 02 mag, 2008 11:39 pm
Località: varese

Quesito--risposta.

Messaggio da husqvarna100 » dom 07 dic, 2008 2:04 am

Caro Alp come ti capisco. :cry:
Io,per anni,mi sono trovato nella tua attuale condizione.
Il dovere correre in continuazione senza la possiblita' di fare una foto e
di contemplare un paesaggio.
Poi mi sono ribellato ed ho incominciato ad uscire solo.
Una giornata intera in montagna,se da una parte ti avvicina alla natura e
ti rilassa,ti lascia pero' un vuoto interiore per non averla potuta dividere
con degli amici.
Mi sono dato da fare ed ho cercato di ampliare il mio cerchio di amicizie,
anche questo forum mi ha aiutato molto.
Bisogna pero' essere piu'disponibili a muoversi .
Io preferisco uscire una volta in meno ma essere pienamente soddisfatto
di quello che la giornata mi ha riservato.
Se non sono certo che gli amici che escono con me condividano la mia
filosofia di vita ritorno ad uscire solo,mi capita pero' sempre piu' raramente.

Ciao.
Claudio.

lamberto
Messaggi: 785
Iscritto il: lun 03 mar, 2008 10:33 pm

Slow Ride manifesto

Messaggio da lamberto » dom 07 dic, 2008 2:59 am

Il quesito, a mio avviso, richiede una risposta piuttosto articolata perchè non è così semplice il problema.
Premetto che sottoscrivo quanto detto da Ernesto, pienamente.

Per uscire in moto e mantenere nel tempo il rapporto con i compagni ci vuole la condivisione innanzi tutto della filosofia, poi dei percorsi ed essere di un livello tecnico similare, altrimenti il rapporto è di breve durata.
In tanti anni di fuoristrada ho avuto due compagni con cui ho avuto un rapporto continuativo, con il primo, per circa un ventennio ed il secondo per un decennio.
Ora questa premessa per dire che per me non è stato facile trovare i compagni giusti, ma so che si trovano, ci vuole pazienza.
Onestamente non mi diverto quando sono in compagnia di persone che sono più veloci di me e magari fanno degli sguardi di sufficienza dato che ti devono aspettare. Le prime volte ho provato a forzare l'andatura e stare al loro passo, però la tensione, la paura di cadere mi faceva perdere l'entusiamo e da allora piuttosto esco da solo assumendomi tutti i rischi del caso, ma preferisco così.
Quindi ecco perchè ho messo per prima cosa la condivisione della filosofia, perchè il resto viene di conseguenza.

Chi ha una mentalità di tipo "racing" difficilmente lega con chi ha una visione più da "randonneur", gli scopi sono diametralmente opposti. L'unica condivisione è la terra.

Dicevo all'inizio che la risposta è articolata, ci sarebbe anche da affrontare l'argomento educazione. La pratica del fuoristrada, soprattutto in moto, diventa sempre più difficile da attuare anche per il comportamento di alcuni praticanti. Non voglio dire che sia tutta colpa loro, però senz'altro contribuiscono in modo significativo a creare problemi.
Il nostro motoclub ha dimostrato che con l'educazione, la pulizia dei sentieri ed un minimo di organizzazione è possibile trovare accordi con le autorità.
Dal 2008 abbiamo oltre trenta chilometri di percorsi alpini autorizzati per le moto da trial. Specifico solo da trial perchè in precedenza anche gli enduristi avevano ottenuto questi privilegi poi, grazie ad alcuni fenomeni, i permessi vennero revocati. Non fu facile per i trialisti ottenere i permessi, ci fu un periodo di osservazione, prima di ottenere i percorsi attuali.

Scusatemi se sono andato OT, ma l'argomento è vasto e avrei voglia di scrivere ancora ma non voglio annoiarvi.

Lamberto

Avatar utente
nolimit
Messaggi: 2108
Iscritto il: dom 18 mag, 2008 11:11 am
Località: Moto: Aprilia RXV 5.5
Contatta:

Slow Ride manifesto

Messaggio da nolimit » dom 07 dic, 2008 2:11 pm

Beh, è chiaro che uscire con un campione regionale di 23 anni ha il solo scopo di farci sputare entrambi i polmoni :lol: e difficilmente sarebbe cosa divertente, concordo con Lamberto.
Però io vedo, al contrario, un grosso vantaggio nell'uscire con chi ha più ritmo: si impara a star loro dietro, mica tutto in un colpo, senza fretta e piano piano si progredisce noi stessi e si acquista esperienza, sicurezza. Altrimenti è come se pretendessimo di saper scrivere dopo aver fatto i pallini e le aste in prima elementare :wink:
Nell'off come nella vita, chi ha più esperienza la mette a disposizione perchè gli altri possano imparare. Se poi ci guardano con sufficienza beh, allora si che è meglio che vadano per conto loro :wink:

pinof
Messaggi: 750
Iscritto il: mer 23 mag, 2007 5:06 pm
Località: rep. san marino

Slow Ride manifesto

Messaggio da pinof » dom 07 dic, 2008 10:02 pm

Io credo che l'importante sia divertirsi, anche se si rimane all'ABC....
Se dovessi uscire in moto con persone che vanno troppo veloci rispetto ai miei ritmi, da una parte mi verrebbero i sensi di colpa perchè li costringerei continuamente ad aspettarmi, dall'altra mi ritroverei ad osare di più con il rischio di vivere l'uscita con stress.
Quando si esce in moto bisognerebbe trovare le persone che siano disposte a viaggiare alla tua stessa andatura, in caso contrario è, forse, meglio andare da soli.....

alp
Messaggi: 1368
Iscritto il: dom 11 feb, 2007 10:10 pm
Località: Reggio Calabria

Slow Ride manifesto

Messaggio da alp » lun 08 dic, 2008 1:25 am

Beh, grazie per le vostre riflessioni. Devo comunque specificare che i compagni di cordata, enduristi duri e puri, sono sempre stati molto corretti nei miei confronti. Conoscono i miei limiti e li accettano (ormai si sono rassegnati!). Devo dire però che è più una mia remora quella di preoccuparmi per la velocità. In effetti è come se loro procedessero come le lepri (velocissimi e sosta, e così via di seguito), io a passo di tartaruga. E come nel celebre paradosso di Zenone (uno che faceva motoalpinismo circa 2400 anni fa) "il piè veloce Achille (endurista del V° secolo a.C.) non potrà mai raggiungere e superare la tartaruga"... perché la tartaruga è l'unica a ricordare la strada (memoria fine) proprio perché camminando lenta riesce a guardarsi intorno mentre i veloci enduristi sono troppo presi dalla guida.

Comunque, grazie ancora, ho apprezzato molto i vostri commenti. Fra qualche ora uscirò coi soliti Cavalieri di San Giorgio e proverò a fermarmi a fare qualche foto in più e a guardarmi meglio intorno...
Poi vi racconterò quello che è successo...
A presto e...
Buon motortrip,

alp

Rispondi