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Tourist Trophy, Isle of Man....

Qui c'è spazio per i ricordi. Le nostre vecchie storie su due ruote: anni 60, 70 e 80. La passione per le vecchie moto d'epoca e le foto di vecchi cimeli, fuoristrada e no.
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VALCHISUN
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Messaggio da VALCHISUN » mer 10 feb, 2010 12:25 am

Non ha niente a che fare con il fuoristrada, a parte quando sbagliano a fare la curva :wink:, pero' e' una gara "anomala" di velocita' che mi ha sempre affascinato...


E poi lo stile di guida e i numerosi salti che affrontano ricordano piu' lo stile di guida di un crossista che di un velocista...

Slow motion..

Purtroppo e' una gara che, nel corso degli anni, e' costata moltissime vite umane, ma per certi motociclisti, quella e' la vera pista "perfetta", non sopportano di essere chiusi in un circuito al sicuro o quasi!
Questo e' un tributo al campione inglese David Jefferies, plurivincitore ed emblema del TT insieme all'altro grande interprete di questa gara, Joey Dunlop!Tutti e due tragicamente scomparsi, vittime della loro infinita passione dei circuiti stradali!

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Pisolomax
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Messaggio da Pisolomax » mer 10 feb, 2010 4:50 pm

Grandi piste ...grandi uomini ...grandi imprese ...

abbinamenti purtroppo sempre più rari ...

Grazie Sergio per i bellissimi video :!:

Max :)
Alpi marittime - Massiccio del Mercantour (F) :)
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zapatak66
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Messaggio da zapatak66 » mer 10 feb, 2010 7:52 pm

beh, non vorrei sembrare un "rompipalle", ma sull'argomento TT la penso così.
nel 2000 sono partito da Roma con il mio SV 650 dell'epoca ed un paio di amici; Roma, Berna, Calais, Liverpool e poi la mitica Isola di Man
bel viaggio, anche se botte da 800 km al giorno con l'SV sono una croce vera...
specie perchè dovevamo rispettare gli orari e quindi tappe forzate, niente gusto, tutta autostrada
arrivati sul Circuit ci siamo trovati in una strada stretta, a schiena d'asino veramente accentuata
abbiamo assistito alle prove ed al Mad Sunday, oltre che alla vita intensa di quei giorni, con le moto parcheggiate per km per il lungomare

però....
però la pericolosità intrinseca della gara, i molti morti che ci sono tutti gli anni (quelli "ufficiali" e contabilizzati sono solo i piloti, gli stradali che si ammazzano da soli non vengono contati...)
il disprezzo per la vita umana per quella cosa bellissima che è la moto non ha senso; non ha senso correre in un posto senza nessuna protezione non solo "moderna" ma neanche abbozzata...

ho assistito personalmente ad una scena "esplicativa"
gara di motocross di contorno al TT, sulla sabbia davanti a Douglas
manco a farlo apposta, anche nella gara di cross ci scappa il morto
la gara non è stata neanche interrotta.

ok, la tradizione, l'ardimento, la passione, tutto il resto

ma l'indifferenza del pubblico per l'accaduto mi ha colpito

non ho assistito alla gara della domenica; ho ripreso la strada per l'Italia e me ne sono andato
non ho visto l'ultimo TT di Joey Dunlop, morto poche settimane dopo a Tallin
non ho visto gli altri piloti
ma non mi è mancato tutto questo
ho corso per tanti anni nella velocità (corso sono parole grosse... diciamo che ho partecipato...) e quando vado per strada e vedo guardrail, spallette di ponte etc... mi vengono i brividi
correre al TT non ha senso.
sorry, questa è l'idea che mi sono fatto di persona di quel pezzo della tradizione del motociclismo
PasseriNick

VALCHISUN
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Messaggio da VALCHISUN » gio 11 feb, 2010 1:10 am

Di gare cosi' ne esistono a dozzine sparse per il mondo, In Irlanda esiste addirittura un campionato di velocita' su circuiti stradali dove si parte in linea tutti insieme come nella Moto Gp, poi c'e' il circuito di Macao e quello di Tallin in Estonia dove ha perso la vita il campione del Mountain, Joey Dunlop!Ma non c'e' da andare nemmeno fuori dall'Italia, perche' esiste il campionato italiano di velocita' in salita che ha gia' mietuto decine di vittime, credo che chi corre in quelle gare sia adulto e vaccinato e soprattutto non viene costretto da nessuno, a quel punto anche la Dakar sarebbe da condannare!
Mi ricordo che per commemorare David Jefferies, suo fratello prese parte alla gara il giorno dopo la sua morte!Credo che il Tourist Trophy ce l'abbiano nel sangue, e immagino che non lo vieteranno mai, perche' l'Isola di Man vive del turismo degli appassionati di quella gara e di quelli della rievocazione storica che si svolge in un altro periodo dell'anno!
Ultima modifica di VALCHISUN il gio 01 gen, 1970 1:00 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da nolimit » gio 11 feb, 2010 1:17 am

Dimentichiamo che, da motociclisti ...d'annata, dovremmo ben sapere che esiste un solo esorcismo per le tragedie e le sfighe accadute in moto: salire sulla moto e farla andare!!!
Ed è anche il migliore dei modi per omaggiare chi, per questa passione, ha dato tutto.
Il modo di vincere la paura del "dopo".
Il modo di chiudere un cerchio col destino.

Pur nel mio minuscolo essere motociclista della domenica, è stato proprio arrivare al giorno in cui sarei risalito in moto, il motivo più forte che mi ha accompagnato e spronato nella lenta ripresa. Per ricominciare da dove tutto si era fermato.

VALCHISUN
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Messaggio da VALCHISUN » gio 11 feb, 2010 2:25 am

Condivido pienamente il tuo pensiero (o si dovrebbe dire"Ti quoto!"), in quanto anch'io dopo essermi sfasciato con la moto strada, il mio desiderio piu' grande era di tornare in moto, ed e' quello che ti fa' guarire piu' in fretta,difatti dopo soli tre mesi di forzata astinenza, mi facevo la Via del Sale, quello che non "ammazza" fortifica....
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zapatak66
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Messaggio da zapatak66 » gio 11 feb, 2010 4:30 pm

condivido quanto detto sul "risalire in moto" ed anche quanto si è detto circa il pericolo e la ricerca che, in parte e sempre consapevolmente, tutti facciamo.
quello che intendevo dire, a proposito del TT, è che però lì il pericolo è rimasto tale e non ha visto un adeguamento ai tempi.
la Dakar si è modificata per cercare di adeguarsi
si è adeguata alle bicilindriche trovando spazi più ampi;
si è adeguata al rischio bandit, predoni, terroristi etc... modificando il proprio percorso
chiaro che il rischio assoluto rimane, ma almeno in qualcosa si adegua

all'isola di Man, invece, l'unica cosa che è cambiata è la velocità di percorrenza
questo la rende anacronistica
oltre ad un livello, credetemi, veramente molto basso per la considerazione della vita e la sopravvivenza dei piloti

estremizando il concetto:
tanto vale che, per discorsi di tradizione etc..., si continuasse a correre con la tuta divisibile ed il casco a scodella.... o i freni a tamburo e la forcella Earless...., ma il tutto su di una CBR1000 o una R1!
PasseriNick

VALCHISUN
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Messaggio da VALCHISUN » gio 11 feb, 2010 4:45 pm

Io ho avuto occasione di parlare con dei piloti che corrono nel campionato italiano di velocita' in salita e, per alcuni di loro, uno dei massimi traguardi rappresenta la possibilita' di andare un giorno o l'altro a correre al Tourist Trophy all'Isola di Man, credo che sappiano a cosa vanno incontro!Ti do' ragione che quelle strade non sono adatte a moto da quasi 200 cavalli, ma ti sei gia' guardato sulle strade aperte al traffico, specie il sabato e la domenica cosa succede con i tanti Valentino Rossi de noartri, quelli mi spaventano molto d piu', perche' oltre alla loro, mettono a repentaglio la vita degli altri, e anche costoro hanno moto di serie da quasi duecento cavalli, pero' su strade aperte al traffico, quelli mi preoccupano molto di piu' che un pilota consapevole dei rischi che corre in un circuito stradale, sentivo una intervista a Giacomo Agostini che vinse parecchi TT, e diceva che la bravura a girare all'Isola di Man e' di non arrivare mai al limite, tenere sempre quel minimo margine di sicurezza che ti permette di andare forte ma di non cadere, certo che il confine tra le due cose e' molto labile, specie negli ultimi anni che superano i 210 km. orari di media sul giro, ed il giro e' di sessanta chilometri circa....
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Messaggio da nolimit » gio 11 feb, 2010 5:14 pm

Infatti. Ci si crede indistruttibli fino a che si ha prova del contrario, e magari si coinvolge anche qualche poveraccio che non c'entra nulla.
Mi permetto perchè sono stato un cogl**one anch'io e a culo mi è stato regalato un biglietto di andata e ritorno anzichè la corsa singola.

Poi c'è da dire che la Dakar sono andati a farsela da un'altra parte ma ormai è solo un carrozzone per gli sponsor, quelli che fanno le modifiche sono loro, e non il buon senso, tant'è che chi vuole rivivere le esperienze di un tempo si iscrive all'AfricaRace. Dove se vuoi puoi partecipare tu stesso con la tua moto così com'è. A tuo rischio e accettandone le conseguenze in modo cosciente, come chi corre al TT.
Le bicilindriche stanno per andare fuori regolamento, e non tanto per motivi di sicurezza ma perchè ai soliti Jap gli rode lo strapotere arancione.
terroristi e predoni non tengono lontani i partecipanti, ma chi sborsa fior di soldoni per sponsorizzare l'evento. I piloti alla fin fine possono anche esser dati in pasto ai cani, questa è la realtà.

Insomma, il Tourist Trophy è si anacronistico, ma per questo è desiderato e ambito anche dai piloti blasonati.
Se lo si riducesse al rango di una competizione qualsiasi, non interesserebbe più a nessuno, perchè i muretti e i dossi fanno parte dello spirito della gara ed è quello che si cerca quando ci si iscrive. Da adulti e vaccinati appunto.
:wink:

motera
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Messaggio da motera » ven 19 feb, 2010 12:13 am

Io ne ho sempre sentito parlare, purtroppo non ci son mai stata causa mancanza di tempo, ma spero un giorno di poterlo fare.
Deve essere, nel bene e nel male, uno spettacolo...penso a tutto quello che gira attorno alle gare e poi cmq. il viaggio x arrivare là, anche quello fa parte dello "spettacolo". Secondo me tutto l'insieme e l'avventura valgono la pena, almeno una volta. :D

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