Be', voglio sperare che i dati utilizzati per le stime delle morti indirette non siano quelliXerrista ha scritto:l'art. 3, paragrafo 1 dell' Accordo, prevede che, in caso di incidente lieve o anche grave «l’AIE...A possa assumere delle misure restrittive per salvaguardare il carattere confidenziale delle informazioni [...] la cui divulgazione potrebbe compromettere in un modo qualsiasi il buon andamento dei suoi lavori», ovvero la promozione dell’energia nucleare, dovunque e comunque.
dell'IAEA. Nel caso dei combustibili fossili neanche c'e' un'agenzia di riferimento, che io
sappia. I dati saranno stati ricavati in tutti i casi da studi epidemiologici, e quindi quello che
la IAEA ha detto (o taciuto) contera' quanto quello che potrei dire io. Poi, ripeto, non so per
certo come sono stati ottenuti questi dati e quanto affidabile sia l'analisi finale.
Vero. Pero' le scorie potrebbero non essere un problema, ma una fonte enegetica per altri reattori nucleari:Osvaldo ha scritto:si.. pero' tutti questi studi omettono di parlare del..piccolo problema delle scorie
http://inhabitat.com/new-nuclear-reacto ... mic-waste/
Il problema delle scorie e' stato anche affrontato da Rubbia, che aveva proposto una sua soluzione
in grado di eliminarle (o meglio di trasformarle in elementi stabili o con emivita molto piu' breve,
se capisco bene). Questa soluzione avrebbe potuto anche essere utilizzata per produrre energia
nucleare ma in modo piu' sicuro e senza produzione di scorie:
http://www.zonanucleare.com/tecnologie_ ... azione.htm
Riporto qui le parole di Rubbia, prese da:
http://www.blogalileo.com/rubbia-il-nuc ... nergetici/
Un commento a queste parole: quando ero al liceo vedevo Piero Angela a Quark che spiegava che«Mi chiedo dunque: se non si riesce a risolvere il problema della costruzione di un inceneritore per riuscire a bruciare l’immondizia, come riusciremo a sistemare queste grandissime quantità di scorie nucleari che nessuno al mondo sa ancora smaltire?
In realtà, la risposta tecnicamente c’era per recuperare le scorie e renderle innocue. Io avevo un bellissimo programma per implementare questa tecnologia, per bruciare le scorie con gli acceleratori di materia. Il programma è stata bocciato e non finanziato dall’Italia, tanto da spingermi ad emigrare in Spagna»
l'Italia destinava alla ricerca scientifica una quote del PIL molto minore di quanto non facessero
gli altri paesi occidentali, e di come questa situazione doveva cambiare se volevamo restare
competitivi, perche' un paese che non ha materie prime (e, aggiungerei, manodopera a basso prezzo)
deve puntare su ricerca e innovazione. Oggi vedo un Piero Angela decisamente piu' vecchio che
nell'ennesima puntata di Quark continua a dire le stesse identiche cose. Questo prova che in Italia
a nessuna parte politica (in questi anni tutte hanno avuto una qualche responsabilita' di governo)
frega niente della ricerca scientifica, forse perche' non porta abbastanza voti. Tra questo e quello
che fa notare Claudio, la conclusione e' che siamo condannati, se le cose non cambiano in modo
radicale.
Vero anche questo, che pero' e' un problema diciamo "politico" e non tecnico. Non e' colpaOsvaldo ha scritto:Ma poi ti immagini in italia la manutenzione di una centrale nucleare? Manco
sappiamo smaltire la spazzatura! Se va bene la farebbero con materiali di scarto (fatturati come buoni ovviamente).
Poi ci murerebbero dentro qualche mafioso pentito, robe del genere insomma![]()
dell'energia nucleare se in Italia l'onesta' e' un concetto astratto. D'altra parte, nonostante il
modus operandi nazionale che descrivi non sia certo una novita' dell'ultima ora, le vecchie centrali
nucleari che ci ritroviamo non sono esplose (quando erano attive) come a Chernobyl. E gia' che ci
siamo, chiediamoci se le scorie radioattive di origine ospedaliera sono gestite correttamente o sono
disperse "all'italiana"...
Gia' che si parla di questo, riporto il sito di una societa' nata come spin-off di un centro diangelofarina ha scritto:Ed in effetti Carlo Rubbia spinge da anni per abbandonare il fotovoltaico ed adottare il solare termico per la produzione di energia elettrica...
ricerca diretto da Rubbia, che si occupa di piccoli (relativamente, 1-5 MW) impianti solari a
concentrazione (non sono proprio quelli di cui parla Angelo, ma il principio e' lo stesso):
http://www.eliantocsp.com/
In particolare i curiosi troveranno informazioni nella sezione Tecnologia.