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da lamberto » gio 04 dic, 2008 7:46 pm
Premetto che avevo molto interesse a provare questa moto che seguo sin dal suo stato embrionale perché esprime in pieno il concetto che ho di moto da fuoristrada.
Dopo una lunga ed inspiegabile gestazione Scorpa ha partorito il suo progetto che sino ad ora risulta essere unico sul mercato nel suo segmento.
Scorpa ha inventato un suo concetto di moto e così deve essere vista, fine a se stessa, perché se viene identificata come moto di compromesso tra il trial e l’enduro allora non soddisfa chi ama in modo completo le rispettive discipline.
La T-Ride ha le quote telaistiche molto vicine a quelle di una trial, ha un passo leggermente più lungo ed un telaio più robusto. Le masse ben centrate e il baricentro basso rendono la moto molto maneggevole
Ho potuto provare la T-Ride con varie condizioni di terreno e soprattutto anche con tratti di scarsa aderenza nei quali la trazione è risultata essere ottima , immagino che con le coperture da trial il risultato sarebbe stato ancora più eclatante, è chiaro che le gomme da trial pagano pegno nel fango e nelle curve sul veloce, basta montare quelle più adatte ai propri percorsi.
Cominciamo dall’esame estetico.....per me è bruttina, se l’avessero proposta con le plastiche viste nel prototipo sarebbe stata molto più accattivante.
Salta subito all’occhio l’assenza della sporgenza dello scarico, questo perché la parte finale risulta essere sotto la parte terminale della sella...meno cose che sporgono meno cose che si rompono.
In sella la posizione è particolare perché non è “attiva” come su una racing da enduro questo perché il manubrio è piuttosto alto rispetto al piano sella, quest’ultima è larga e morbida, veramente comoda, un pelo più dura sarebbe stato meglio. La moto è molto stretta tra le gambe e il radiatore non ha la dimensione di una racing quindi i convogliatori sono molto rastremati.
I comandi sono ben disposti, comunque questa è una moto che si guida in piedi come vuole il trial e l’enduro moderno e allora le quote sono perfette.
L’altezza della sella è rassicurante in quanto è a 85 cm da terra, quindi toccano tutti.
Questa particolarità, non trascurabile aiuta molto quando ci si avventura in sentieri impegnativi, d’altronde questa moto è stata pensata e creata per fare l’estremo e si sente non solo da questo.
Una volta in movimento l’avantreno risulta essere ben piantato nonostante la minima inclinazione delle forcelle lascerebbe pensare proprio il contrario, con le gomme da enduro la pesantezza di sterzo viene ad essere accentuata, questa stabilità è la qualità che più mi ha sorpreso durante la prova, ho provato a percorrere velocemente sentieri un po’ viscidi ma l’avantreno non scartava ed anche sul medio veloce con parecchie buche e sassi la forcella ed il mono assorbivano tutto...incredibile. Non ho mai sentito un fondo corsa però sicuramente l’escursione è stata utilizzata tutta, per il mio peso ci vorrebbero molle un po’ più dure.
Quindi l’andatura che ci si può permettere è sicuramente ben più elevata rispetto ad una trial, azzardarsi a tenere un passo piuttosto sostenuto (che non è il mio) bisogna stare attenti in quanto il telaio “corto” non perdonerebbe eventuali scarti improvvisi come invece una racing ovviamente permette.
Relativamente ai freni , direi che sono nella da 6--, non eccellono in potenza.
Passiamo al motore, quello che ho provato è stato messo a punto dal proprietario con calma infinita ed in effetti gira bene ed è sufficientemente rapido però non è comparabile al motore della WR 250 moto che ho posseduto di varie annate e che sempre ha dimostrato una maggior potenza e scioltezza rispetto a quello della T-Ride. A mio avviso al posto del Dellorto metterei un Keihin, ammesso che si possa montare, e appesantirei il volano per dare maggior inerzia nei momenti critici dove solitamente un bialbero non brilla per “tiro” e tende a spegnersi. Comunque a parte queste considerazioni del tutto personali, la cilindrata è centrata in pieno per la tipologia di moto, mettere un cilindro da 300 cc non avrebbe senso a meno che si voglia fare la Hell’s Gate o cose simili.
Il serbatoio da 7 litri ed il consumo molto vicino ai 20 km/litro danno una autonomia sognata da tutti gli escursionisti, se poi se mettiamo una bottiglia di 2 litri nello zaino si gira una giornata intera, d’altronde la sella comoda e le ridotte vibrazioni invitano alla passeggiata. Se mettessero una sesta marcia di riposo una moto del genere si userebbe tutti i giorni anche per medi trasferimenti (vedi Yamaha WR 250 R).
Per concludere, direi che la T-Ride un pilota non la userà mai per fare gare di enduro.
Direi che è centrata invece per il fuoristradista che si vuole divertire senza faticare troppo, perché nei percorsi tosti, stretti ed angusti questa moto fa la differenza. La cartina tornasole è stata una mulattiera impestata che solitamente mi vede a metà fermo, cotto, a respirare con affanno per poi riprendere con le residue forze, bene, con la T-Ride l’ho percorsa tutta e ne avevo ancora da spendere.
Poi c’è sempre il duro, puro e allenato che dice “nel dolor la felicità” a beh allora......ci sono le alternative.
Lamberto
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lamberto il gio 01 gen, 1970 1:00 am, modificato 1 volta in totale.